Ieri. Abbiamo assistito increduli alla "disfatta" dei rossoblu al Liguori di Torre del Greco contro una Turris affamata e a tratti assatanata che ha preso a pallonate in faccia un Potenza che non è proprio sceso in campo e il risultato striminzito sta addirittura stretto ai corallini che hanno imperversato per tutti i 90 minuti e i cinque di recupero con 14 tiri verso la porta di Alastra contro solo 1 dei rossoblu, 10-0 i calci d'angolo per i campani. Insomma una partita da incubo che deve essere subito cancellata dalla testa dei calciatori e dei tifosi perché la situazione in classifica non è grave ma preoccupante proprio in virtù di quanto offerto sul campo campano. Infine, preoccupa la rassegnazione del mister Marchionni che in conferenza stampa è sembrato in netta difficoltà anche a comprendere l'accaduto mentre il capitano, Caturano ha lanciato l'ennesimo appello a compattarsi anche se è sembrato più un dovere verso la tifoseria che una convinzione.

Oggi. Si ricomincia con le analisi di rito sia negli spogliatoi che in città, bisogna prendere atto che l'obiettivo massimo, con queste prestazioni, non può che essere una salvezza, possibilmente senza passare dai pericolosissimi play-out dai quali proprio per la sconfitta rimediata il distacco è sceso a quattro punti, proprio dalla Turris che con il successo di ieri e la vittoria al Viviani a parità di punti sarebbe davanti al Potenza. Bisognerebbe fermarsi un momento a riflettere del perché questa squadra che sulla carta dovrebbe pensare ad altro ora rischia seriamente. La sconfitta, paradossalmente, potrebbe essere uno stimolo a rialzarsi, anche perché giocare peggio di ieri ci sembra quasi impossibile, Marco Marchionni dovrebbe prendere delle decisioni definitive, puntare sul gruppo che dà "meno preoccupazioni", stringere un patto di ferro per salvare la categoria che dovrebbe essere sottoscritto fino al termine della stagione da tutte le componenti, un patto forte senza se e senza ma, fare squadra nel senso più ampio del termine e risolvere i problemi di spogliatoio solo all'interno... degli spogliatoi. Una cosa è certa, non esiste un solo colpevole, una ammissione di responsabilità da parte di tutti è fondamentale per risollevarsi, a partire proprio da noi che ci occupiamo di informare, della società che comunque sta facendo bene sul piano organizzativo meno su quello puramente calcistico.

Domani. Significa pensare al Giugliano, la prima di tre partite consecutive da giocare al Viviani. Squadra ostica quella campana da affrontare con il massimo impegno cercando, in un modo o nell'altro, con o senza gioco, di batterla. Ci vuole gente con il sangue agli occhi e la voglia di giocare, chi tra gli attori non se la sente può tranquillamente farsi da parte e godersi questo scampolo di campionato da spettatore in tribuna, anche il mister deve scegliere su chi puntare, fissare dei paletti e non abbattersi, deve essere il motivatore, il trascinatore, anche se questo atteggiamento remissivo, stranamente, è stato comune a tutti e tre gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Leone spesso apparsi impotenti. Il compito, ribadiamo, è salvare la categoria anche con scelte dolorose, sacrifici, ormai l'asticella si è spezzata ma dobbiamo essere bravi a trovare e ad aggrapparci agli appigli che, bene o male, ancora ci sono.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 20 febbraio 2024 alle 10:45
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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