Poule scudetto  serie D, prima gara triangolare ed ultima partita interna, della stagione,  dei rossoblù: Potenza vs Rieti 0a0. Gara di fine stagione e senza particolari motivazioni. I rossoblù non capitolano nonostante  l’inferiorità numerica dal 9’ per l’espulsione di Panico, anzi nel finale non capitalizzano, con França, un paio di occasioni favorevoli. Domenica prossima i leoni sono attesi dalla Vibonese. 

Quest’incontro passa ,comunque, in secondo ordine; ora è il momento delle emozioni, del  tripudio e dei  festeggiamenti.   

Quante volte si è pensato a questo giorno. Quante volte si è sognato di vivere questo momento. Quante volte, nel tribolato passato rossoblù,  si è creduto che fosse impossibile  cambiare il “corso della storia”.

Da tanto tempo, troppo, il “popolo rossoblù” era privo di affermazioni, successi e piaceri. Erano lustri che non si brindava. Prosit!

“I sogni finiscono all'alba” recita un antico motto e quelli della Società rossoblù si dissolvono nel primo pomeriggio di una calda giornata di inizio maggio, quando, positivamente,  si materializza una realtà, forse ancora più appagante e soddisfacente.

Nell’aria si sente profumo di festa, aroma di tripudio, fragranza di esaltazione.

E compiacimento di giusta premiazione, ai calciatori e tecnici, a Carlos, alla Società!

C’E’ FESTA E  FESTA,…  ALZATEVI TUTTI !

Nella città si vive, straordinariamente, un momento di esaltazione collettiva poiché,  si ritiene che, mai come ora,  l’affermazione  può essere propedeutica ad altri risultati,  da cogliere nel breve/medio periodo.

Commuove vedere  appassionati, con meno capelli e più “primavere”,  con le lacrime agli occhi,  “aggirarsi” con una  “vissuta” sciarpa  attorcigliata al collo.

Ciò dà il convincimento che la gente vuole emozionarsi e ha  l’esigenza  di inseguire un sogno, rincorrere una chimera,  tralasciando i problemi del quotidiano.

Sia chiaro, però,  che il “viaggio” è appena iniziato  e proseguirà verso uno “scalo”

ancora di più grande qualità ed interesse!

E chissà che  le nuove generazioni non possano vivere un presente importante, direttamente,  non solamente attraverso il racconto dei non più giovani,  che custodiscono, con gelosia,  nella memoria e nel cuore i ricordi delle gesta di Boninsegna, Bercellino II, Agroppi e dei formidabili  anni della serie B.

L’azione lodevole  del Presidente   è stata quella di  aver  fatto avvicinare, al Potenza calcio, gli interi gruppi familiari.

Per  Salvatore Caiata,  questo è stato un periodo di notevoli soddisfazioni, forse irripetibile. In otto  mesi è riuscito nell’impresa, che sembrava titanica e  irrealizzabile, di ottenere la promozione in serie C.

Indiscutibilmente è  suo il pregio di aver condotto il calcio Potenza, in una categoria che più gli è consona e di aver  conferito  una solida  reputazione ad una realtà che non  ne aveva molta, soprattutto in ambito strettamente  calcistico.

Onore a tutti  i “leoni” (non solo a quelli che hanno disputato più partite!) che hanno evidenziato oltre a buone caratteristiche  tecniche, soprattutto doti umane di prim’ordine, distinguendosi  dentro e fuori dal terreno di gioco.

Al loro carismatico condottiero Nicola Ragno, va indirizzato il Grazie di cuore, non solo degli appassionati rossoblù, ma dell’intera comunità potentina per aver ridato decoro e dignità ad una cittadinanza “affamata” di calcio, di successi e di … rispetto!

Suo merito  essersi contornato di uno staff tecnico con eccelsa qualità: il suo secondo Giuseppe Leonetti, il preparatore atletico prof. Riccardo Liso, il preparatore dei portieri Giuseppe Catalano.

Ora è momento di festa, … ci sarà tempo per i “fatti”, in C!

 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 14 maggio 2018 alle 00:00
Autore: Giuseppe Rita
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