~~“Dove molti galli cantano non si fa mai giorno”,dice il proverbio, a indicare che “Due galli in un pollaio” non ci possono stare.
Come per i galli, che in due si azzuffano, così è per gli uomini a capo della stessa  impresa o dello stesso progetto.
Due galli nello stesso pollaio non convivono bene,  perché nella loro "organizzazione sociale" solo uno di questi sarà il "capo", gli altri saranno suoi subordinati, che solo in sua mancanza potranno sostituirlo.
Questo proverbio si adatta bene a quello che potrebbe capitare nello staff tecnico del Potenza.
Con l'eventuale ingaggio, alla guida tecnica, di un trainer  esperto e con valide  referenze, cioè di un allenatore di prima fascia, si creerebbe nel team  lo scompenso di avere due figure di spessore, di esperienza  e di “carattere” designati a  prendersi cura della “causa rossoblù”.
Certamente per ogni  allenatore  la piazza del capoluogo di regione potrebbe ben servire per la definitiva consacrazione e per compiere  il definitivo salto di qualità.
Sono convinto che in più di qualche occasione le vedute sia tecnico- tattiche oltre che  di impostazione e di progettualità,  potrebbero risultare divergenti.
Al di là del presumibile “lancio di stracci”, il dualismo  potrebbe evidenziare discrasie che, verosimilmente,  potrebbero nuocere alla causa rossoblù.
Probabilmente la consulenza, anche se celata e dietro le quinte, di una figura esperta, senza peraltro un ruolo ben distinto e definito, è un equivoco che andrebbe al più presto risolto.
Fermo restando che nel calcio, come in qualsiasi gioco di squadra, lo spirito di gruppo sia determinante, personalmente   sono del parere che la guida e la responsabilità tecnica debba essere ascritta ad un'unica persona che se ne assume le responsabilità in toto;  sia ricevendo elogi in caso di positività dei risultati e sia di critiche con esiti  insoddisfacenti.
Creare dualismi produce solo confusione e doppiezza dei ruoli, non certamente costruttivi per un progetto vincente.
Delle negatività dei doppioni  il duo presidenziale dovrebbe aver acquisito una notevole esperienza dalle situazioni  dell’anno scorso.
Quindi fino a quando il Potenza si avvarrà di un parere  esterno,  l'allenatore che sarà scelto dovrà essere uno che è abituato ad avere un tutor e subire un costante consigliere ovvero  qualcuno che ,  non certo di prima sfascia, possa accettare di buon grado, sempre, critiche, consigli e suggerimenti .
L'identità di Raffaele Esposito, per il suo vissuto,  era confacente a queste caratteristiche; lo sostituisce Egidio Pirozzi, ebolitano di nascita, e abbastanza navigato per questa categoria, ma mai alla guida di una squadra di vertice.
La mia, è una disamina amara , dura e categorica, ma certamente sincera e realistica.
Mi si dimostri il contrario!                                                                                        

Sezione: Editoriale / Data: Mar 30 agosto 2016 alle 16:49
Autore: Giuseppe Rita
vedi letture
Print