Il periodo della pausa invernale per le festività natalizie,  con la sospensione dei campionati,  permette a tutte le squadre di effettuare il “richiamo di preparazione” onde poter mettere quel “carburante” nei muscoli dei giocatori da utilizzare al meglio durante i primi caldi della primavera. Tutte le squadre si sono adoperate per questo “rito”. Al Viviani si disputa    il match clou della diciottesima giornata, prima del girone di ritorno.

Si affrontano il Potenza che parte dai 42 punti ottenuti  all’andata contro la Cavese1919, seconda in classifica, con all’attivo 40 punti.

Alla vigilia la gara è presentata come indubbiamente una partita importante per il prosieguo del torneo da parte di ambedue i contendenti , ma certamente l’esito non è da considerare definitivo ed inappellabile, con qualsiasi risultato.

L’incontro  fra due Società novantanovenni che, nel loro simbolo e logo ufficiale, hanno indicato la data di fondazione 1919, termina col risultato di parità, dopo un “duello” entusiasmante e, certamente, con un tasso tecnico superiore alla media.

Anche la cornice di pubblico è quello delle grandi occasioni, con più di 5.000 spettatori complessivi, dei quali 500 provenienti dalla Campania.

La sequenza delle reti: 12’ Guaita  su assist di Esposito , con un tiro forte e preciso, dal limite del’area, alla destra del portiere, al 28’ e 32’ doppietta di Manzo (Cav.), il primo con deviazione decisiva di un difensore  ed il secondo, dopo una superficialità difensiva di Bertolo, con tiro dalla distanza. Il pareggio definitivo del solito Carlos França al 70’ , ancora una volta in acrobazia, dopo la “torre” di Siclari.

In vetrina, oltre ai due marcatori rossoblù, Leandro Guaita per la caparbietà e Carlos França per l’abilità acrobatica, la prestazione straordinaria  di Ciro Panico , devastante sulla fascia sinistra e spina nel fianco della difesa cavese. Di questo ragazzo del 1999, ne sentiremo parlare!  

In tutta franchezza non ha convinto la performance di Coppola che non è sembrato particolarmente ispirato. Guadalupi subentratogli,  ha spostato il baricentro in avanti, senza dimostrarsi, comunque, determinante. Inoltre grida vendetta non certo la seconda, ma la prima ammonizione rimediata, sconsideratamente,  da Diop, che con la sua espulsione, ha vanificato la superiorità numerica in essere.

Un discorso a parte merita la direzione  arbitrale che non è stata particolarmente felice. Penso, in tutta onestà, che la capolista debba essere tutelata con designazioni di ufficiali di gara di prima fascia e che meriti “fischietti” qualificati, precisi e puntuali.

I rossoblù non chiedono favori, ma certamente più oculatezza.

Lo stesso Presidente Caiata, in sala stampa,  ha ribadito di non aver compreso e “digerito”  alcune decisioni, che probabilmente hanno penalizzato la sua squadra.   

Per quanto visto in campo il risultato di parità appare equo come peraltro dichiarato, a fine gara, da ambedue gli allenatori. Sul piatto della bilancia vanno messi la prestazione ordinata ed “esperta” della Cavese, agevolata nelle realizzazioni da due svarioni difensivi dei rossoblù e l’ostinazione e la determinazione mostrata dal Potenza nel cercare di rimediare quando si è trovato in svantaggio di 1 a 2.

Va  in archivio il primo scontro diretto del girone di ritorno, ne seguiranno altri, sempre importanti!

 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 08 gennaio 2018 alle 00:00
Autore: Giuseppe Rita
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