Ultimamente hanno tenuto banco in città gli addii di alcuni calciatori che hanno militato negli scorsi anni tra i rossoblu: Dettori, Emerson, França, Giosa, Ioime, Sales (in rigoroso ordine alfabetico) hanno deciso di "cambiare aria". Ognuno ha avuto un motivo, assolutamente valido, per fare una scelta differente da quella di rimanere in rossoblu. Pronta, sui Social, si è scatenata la polemica sulla destinazione e sui "saluti".

I giocatori sono principalmente professionisti e le decisioni per la loro carriera sono influenzate da molteplici fattori tutti di eguale importanza anche quello, senza fare del falso moralismo, dell'ingaggio, specialmente chi non è più giovane calcisticamente spera di monetizzare quanto più possibile. Qualcuno preferisce piazze dove si punta, anche se solo con dichiarazioni di programma, alla B, altri seguono il proprio destino, ad altri ancora non piace... l'abbinamento dei colori fino a quel momento indossati perché il trend della moda cambia.

Capitolo commiato. Alcuni atleti preferiscono affidare ai Social o alla stampa i saluti e le motivazioni del cambio di casacca, altri, che noi non condanniamo assolutamente perché è una scelta assolutamente personale, non fanno trapelare nulla ed ecco, allora, che sui Social spuntano dal guscio commentatori, persone terze, che sanno e "non dicono", che sono a conoscenza della "verità" che, per i più misteriosi motivi, non si può scrivere... una sorta di "segreto di Pulcinella" che sanno tutti ma che non si può esternare chi sa per quale oscuro principio.

Alcuni lettori, poi, allargano il proprio orizzonte e intravedono "malizia" in qualsiasi "articolo" che pubblichiamo, spesso denigrando questa testata accusandola di "complotti" di oscure manovre e di "servilismo" verso chi sa quale "potere oscuro" e giù improperi e "linciaggi". Qualcuno si spinge a suggerirci linee editoriali. Ormai fanno parte della nostra storia e dal 2014 ne abbiamo avuti tanti e se non ci fossero probabilmente... ci mancherebbero. Anche loro vanno in qualche modo "capiti" e "compresi", fino a un certo limite perché, fortunatamente, esistono delle leggi che tutelano l'onorabilità della testata.

Uno degli argomenti più discussi è stato lil passaggio al Monopoli di Giosa che ha scelto, come Dettori, di demandare a una intervista i motivi del suo addio al Potenza e i propri saluti alla città. Nel caso specifico, dalle colonne de Il Quotidiano l'ex difensore rossoblu afferma: "Chi mi conosce bene, chi mi sta vicino, chi mi stima umanamente e professionalmente, -dice il difensore- sa che non si è trattato di una questione di carattere economico" e poi continua: "Lungi da me l’idea di fare polemiche, di entrare nei particolari di questa storia, oppure di lasciare la piazza accusando qualcuno. Le cose sono andate così e guardiamo avanti".
Il chiarimento con Caiata, oltretutto, c'è anche stato: "Io e il presidente ci siamo chiariti, abbiamo discusso, ci siamo detti le cose da uomini come era giusto che fosse. E lui mi ha anche migliorato l’offerta contrattuale, ma avevo già firmato col Monopoli e non si è potuto fare altro. Ma era giusto comunque lasciarsi senza rancori reciproci".
Infine, il saluto alla piazza alla società e agli amici: "Voglio salutare tutti e ringraziare senza fare alcuna polemica. Io so come sono andate le cose e magari molti tifosi no. Da piccolo sognavo di poter indossare la maglia del Potenza e l’ho fatto. Adesso voglio soltanto ringraziare tutti coloro i quali mi hanno manifestato gratitudine e affetto. Voglio mandare il mio grande in bocca al lupo alla squadra, ai miei ex compagni che sono rimasti, in primis il “capitano” Coppola, ma anche tutti gli altri a partire da Peppe Lolaico e fino a mister Somma che in questi giorni, per le cose che ci siamo detti, si è dimostrato una grande persona. Grazie anche alla stampa, sempre attenta e un ultimo ringraziamento va anche a Pasquale Donnarumma e al mio amico Pino Marceddu".

Dal nostro punto di vista ogni motivo è quello giusto e ogni persona è libera di scegliere il proprio destino quindi non condanniamo alcuno, anzi facciamo un grande e sentito "in bocca al lupo" agli atleti che hanno dato comunque lustro alla storia del Potenza... Ecco questa è la parola magica: Potenza. E si, perché in molti, nella redazione di Tuttopotenza, sono tifosi di vecchio stampo e ciò che interessa è la squadra, al di là del singolo, del presidente di turno, dell'allenatore del momento e dei calciatori... al di là della categoria.

[Voceroca]

Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 agosto 2020 alle 08:25
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print