Lo stadio Viviani è ormai il pomo della discordia tra il Comune di Potenza e la società del Potenza Calcio. L'uno non parla con l'altro, e se si parlano non riescono a capirsi, una situazione assurda che scade anche in una diatriba stucchevole e in una perdita di tempo colossale. Sembra più un "abile" gioco delle parti che voglia di risolvere la questione.

Non sappiamo quale delle due sia la verità ma come dicono i saggi generalmente la si trova nel mezzo. Il Viviani è di Potenza (intesa come città) e dei potentini e come dimostra la storia ha superato varie stagioni sia belle che meno belle. Non è del Potenza né lo sarà mai fino a quando non ci si siede attorno a un tavolo (ma per fare questo bisogna parlarsi) si espongono i progetti e si tirano definitivamente le somme.

Di rattoppi il vecchio Viviani ne ha "subiti" troppi ora bisogna riqualificarlo seriamente e con esso l'intera area e farlo nel miglior modo possibile. Siamo stanchi di tribune mozzate, di pensiline adatte alle fermate degli autobus usate come copertura di spalti, di superfici sconnesse, di panchine posizionate quasi a centrocampo, di anarchia pura. Siamo stanchi di chi vuole ostacolare la crescita della città e non solo nello sport. Ora deve diventare prioritaria la riqualificazione dell'intera area stadio compreso (perché ci sono più rioni in ballo) con una idea meno ristretta di un rifacimento del solo impianto o, addirittura, di una parte di esso. Se questo sarà possibile allora si proceda celermente altrimenti si pensi subito alla delocalizzazione e in quella zona si decida per altro.

Infine, se nè il Comune e nè il Potenza hanno le risorse per realizzare un sogno di tale portata allora l'Amministrazione faccia al più presto, prima che lo stadio cada definitivamente a pezzi, un bando per una manifestazione d'interesse per dotare la città di un impianto serio, funzionale e accattivante a servizio dei cittadini

Sezione: Editoriale / Data: Ven 20 agosto 2021 alle 18:51
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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