Il Potenza non è solo una squadra di calcio ma è un simbolo, un patrimonio dell'intera comunità. Spesso, però, è vittima di un sentimento di amore/odio, un po' come la stessa città.

In questo periodo nero per l'economia nazionale pensare a una squadra di calcio potrebbe essere letto come marginalità quindi non necessaria ma se si analizza senza i paraocchi e con un minimo di raziocinio riesce facile capire l'importanza che un team di calcio o di altro sport professionistico ha per una comunità. E' il biglietto da visita, è uno dei mezzi di marketing più importante e facilmente leggibile di un territorio e di una regione, un elemento di "positività" (quella buona) che trascina intorno un mondo di opportunità.

Un campionato nazionale, inoltre, e con le fattezze di quello che il Potenza andrà ad affrontare con squadre dal grandissimo blasone e con città tra le più popolose d'Italia, è un'opportunità unica. La risonanza mediatica sarà molto rilevante e per la stessa Regione, come istituzione, e per l'APT che a volte utilizza mezzi non proprio consoni per promuovere la Basilicata oltre il territorio regionale, è una delle occasioni da sfruttare se la logica, il raziocinio e l'intelletto prevarrà sul becero campanilismo.

Il Potenza 2.0 siamo certi sarà una piacevole sorpresa, comunque vada, e la base di un progetto che porterà i suoi frutti economici e sportivi nel medio periodo. Sarebbe importante per gli imprenditori più illuminati affiancare l'idea progettuale al proprio brand, un'operazione che, con le agevolazioni in atto, avrebbe un minimo impatto di investimento e un notevole ritorno e non solo mediatico.

Capitolo tifosi. Gran parte dei sostenitori potentini, quelli meno passionali, più distaccati e meno coinvolti come possono essere i gruppi organizzati, sono da sempre stati "umorali": la grande squadra porta a "grandi" numeri di abbonati infatti, gli scorsi anni i sottoscrittori delle tessere sono stati dell'ordine di 1.500-1.600 che è un buon numero per la città. Oggi la risposta è di 60 tessere. Un numero assolutamente inappropriato, anche in tempo di Covid-19, che, ci auguriamo, avrà un aumento esponenziale specialmente se ci sarà la possibilità di una riapertura anche parziale degli stadi che, prima o poi, dovrà avvenire.

Intanto, i sottoscrittori degli abbonamenti "al buio", in gran parte residenti in altre città, hanno veramente dato un segno di attaccamento e, sicuramente, alcuni di loro fanno parte dei magnifici 60. Alla società possiamo solo suggerire di adoperarsi per agevolare quanto più possibile, specialmente in questa situazione non favorevole, l'acquisto della tessera ma siamo certi della lungimiranza, già dimostrata in tante occasioni, dello staff societario.

Nel frattempo partiamo dal numero, 60! Anche questo è un inizio...

[Voceroca]

Sezione: Editoriale / Data: Sab 12 settembre 2020 alle 13:40
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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