Quando il presidente del Potenza, nella famosa conferenza stampa di fine Play Off, annunciò la volontà di farsi da parte iniziò una processione sia reale che virtuale alla porta di Caiata per farlo desistere, accettando il progetto di ringiovanimento pur di vedere i Leoni partecipare al campionato di terza serie per il terzo anno consecutivo.
Il trio Caiata, Fontana e Iovino hanno, così, rilanciato -sebbene ancora soli- e costruito una squadra di giovani di belle speranze, confermando alcuni over, ingaggiandone altri e lasciando libero chi non credeva nel nuovo progetto. Una compagine che, nel complesso, è parsa più che dignitosa.

Oggi, dopo il cambio di allenatore, con Ezio Capuano al posto di Mario Somma, le cose non vanno bene o meglio, non vanno come il palato fine di parte dei sostenitori rossoblu era abituato e dalla delusione alla critica, a volte anche con toni non propriamente pacati, il passo è stato brevissimo…
Da alcune parti -poche in realtà-, sono piovute osservazioni assolutamente gratuite verso la dirigenza che, a sua volta, ha iniziato una specie di “guerra fredda” contro coloro che hanno alzato l’asticella dei commenti avversi. Sinceramente, questo atteggiamento non crediamo che possa portare a risultati costruttivi sia dall’una che dall’altra parte e riteniamo che si debba già da oggi pensare al futuro di questa società ricominciando anche dalla certosina ricerca di sostenitori, nuovi soci o grandi sponsor per poter dare un futuro roseo al Potenza Calcio. 

La guerra contro chi non la pensa allo stesso modo, contro i “gufi”, i “gné gné”  e coloro "altrimenti definiti" dal presidente Caiata, ha raggiunto toni non piacevoli anche perché, seppur avendo ragione da vendere, si potrebbe mancare di rispetto verso la tifoseria e la gente di Potenza che per il 95% dei casi è assolutamente favorevole alla politica societaria. Non dovrebbe, oltretutto, essere un obiettivo quello di puntare l’indice sempre contro chi non è d’accordo; è un po’ come se si guardasse il dito che indica la Luna, si perde di vista il target che è prioritariamente conservare la categoria e, poi, cercare di potenziare, eventualmente, la compagine societaria, oggi, quindi, è necessario compattarsi e marciare uniti verso la salvezza sul campo e mettere ulteriori tasselli per proseguire con il progetto Potenza 2.0 che riteniamo imprescindibile.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 novembre 2020 alle 22:00
Autore: Rosario Cammarota
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