Il calcio: un’attività sportiva che nel corso degli anni è passata dall’essere un semplice sport a una vera e propria religione, soprattutto nei Paesi latini. Una febbre, quella del calcio, capace di riunire in separata sede milioni di persone per 90 minuti consecutivi, durante i quali i più appassionati danno libero sfogo alle loro emozioni, tra imprecazioni e urla di gioia. In tutto il Sud del continente americano questa passione viene esternata in maniera particolarmente accentuata rispetto ad altre parti del mondo, fatta eccezione per l’Italia, dove il tifo si fa sempre sentire. Un concreto e recentissimo esempio sono le figurine Panini, che da anni coccolano gli appassionati, così come i collezionisti, desiderosi di avere fra le mani un album completo. Stando a diversi media internazionali, dopo l’uscita dell’album per i mondiali in Qatar 2022, in Argentina la situazione sembra però fuori controllo: la domanda per un singolo pacchetto di figurine (figuritas) ha visto un’impennata mai vista prima, al punto da far intervenire il governo di Buenos Aires.

Con i Mondiali ormai alle porte, molti edicolanti argentini devono fare i conti con file interminabili di persone fuori dai negozi, desiderose di acquistare uno o più pacchetti di figurine. Una situazione che ha portato molte persone ad affidarsi a mercati secondari per l’acquisto dell’ambitissima merce. Ma quali sono le ragioni di questa corsa all’oro? Da un lato c’è un evidente problema di domanda e offerta, in quanto la produzione non riesce a stare al passo con le vendite. A questo va aggiunta l’inflazione (pari al 100%) e le aspettative dei tifosi che il trofeo possa tornare su suolo argentino dopo l’ultimo successo, avvenuto ben 36 anni fa.

Per il Pallone d’Oro Lionel Messi quello di quest’anno rappresenta l’ultimo Mondiale e, inutile dirlo, sono proprio le sue figurine a subire il maggior incremento di prezzo. Accanto al tradizionale mercato ne è nato, come detto, uno secondario per cercare di far fronte all’elevata richiesta. Tuttavia, questo mercato non ha alcuna regolamentazione. A Buenos Aires il prezzo di una singola figurina della “Pulce” si aggirava attorno ai 21 euro; tuttavia, se si va su una piattaforma di scambio online ci si imbatte in un prezzo decisamente esagerato: per una carta speciale “gold legend” di Messi bisogna sborsare ben 410 euro, pari a 60mila pesos; una cifra pari al guadagno mensile di un lavoratore con salario minimo. Come una sorta di reazione a catena, anche il prezzo di mercato per la distribuzione nelle edicole è aumentato. Se teoricamente un classico pacchetto di figurine Panini lo si pagava 150 pesos (1,03 euro), ora a quel prezzo non si trova più niente. Il prezzo medio è infatti aumentato e si aggira tra 1,40 euro e i 2,05 euro. Una confusione generale che ha permesso un’infiltrazione di prodotti contraffatti e di “strozzini delle figurine”.

Una situazione che, data l’impossibilità di risolverla, ha portato il governo argentino a indire una riunione con la Segreteria Commerciale della repubblica, fissata a una tavola rotonda con gli esponenti della Panini argentina e l’unione nazionale degli edicolanti. La decisione? Nessun intervento governativo sulla questione, specialmente a causa dell’inflazione sempre crescente e il malcontento di un popolo già vittima di una crisi economica.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 07 ottobre 2022 alle 16:51 / Fonte: ticinonews.ch
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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