Missione compiuta: il Foggia supera il Catanzaro e conquista l'accesso alle semifinali di Coppa Italia. Una vittoria meritata per la produzione offensiva in entrambe le frazioni di gioco (nelle file degli ospiti migliore in campo il portiere Sala) e una maggiore, quanto evidente, voglia tra i padroni di casa di continuare la marcia in Coppa. Troppo rinunciataria la capolista, che lunedì prossimo - sempre allo Zaccheria - si presenterà senz'altro con un altro atteggiamento oltre che con un'altra formazione. Ma tant'è. Battere una squadra comunque forte anche nelle seconde linee, non era affatto scontato, alla luce anche dell'appesantimento psico-fisico che la squadra di Gallo aveva denunciato nelle precedenti gare. 

Basta dare un’occhiata agli undici titolari per comprendere il peso specifico differente che le due squadre attribuiscono alla Coppa. Nel Catanzaro mancano tutti i big, con Vivarini in panchina, a parte il portiere titolare Fulignati, non c’è un giocatore con più di 18 anni. In campo c’è Curcio, che nelle gerarchie di campionato parte dietro il duo Iemmello-Biasci. Con lui c’è Cianci: inutile sottolineare che entrambi sarebbero titolari nel Foggia attuale. Gallo, invece, non è nelle condizioni per fare lo stesso tipo di scelte. In campo scende quasi la formazione tipo, eccezion fatta per Di Pasquale (ma solo perché appiedato per un turno dal giudice sportivo). Il leader del trio difensivo è Sciacca, con gli ‘ex’ terzini Leo e Rizzo a fargli da fiancheggiatori. In avanti, spazio ancora a Peralta, in appoggio a Ogunseye. Le esclusioni eccellenti tra gli ospiti azzera quasi totalmente il gap tecnico tra le due formazioni. Il Catanzaro si fa apprezzare per un iniziale prolungato palleggio che fa correre a vuoto i giocatori foggiani. Il 3-5-2 giallorosso è uguale a quello rossonero solo nei numeri, non nell’interpretazione. Oltre alla succitata ricerca sistematica del palleggio, si segnala il movimento di Cinelli, che sale costantemente su Rizzo, andando quasi a formare un tridente con Curcio e Cianci. L’ex Foggia fa un po’ quello che fa Peralta dall’altra parte: è delegato a venire incontro per pulire il maggior numero di palloni e favorire gli assalti dei quinti e delle mezzali. Tuttavia, il Foggia, pur senza una apprezzabile pulizia della manovra, è l’unica squadra a creare grattacapi seri a Sala, che a fine primo tempo si prende la palma di migliore in campo senza possibilità di appelli. Dopo la punizione di Petermann, che dà l’illusione del gol (palla che colpisce solo l’esterno della rete) l’estremo difensore del Catanzaro è protagonista due volte nella stessa azione (su Petermann e Leo) al 18’ e poi sul mancino a giro di Peralta, al 36’, ben servito da Costa. Ma l’episodio più clamoroso avviene al 31’, quando sugli sviluppi di un piazzato, Sciacca trova la deviazione vincente,ma la presenza attiva di Garattoni al di là della linea difensiva, rende ‘illegale’ la marcatura. Sciacca sacramenta e con lui buona parte del semideserto Zaccheria. Una chance ce l’ha anche Ogunseye al 38’, ma l’ex Modena – ben servito da Di Noia – calcia dal limite una ‘mozzarella’ facile da addomesticare.

Il canovaccio del match non cambia. Da un lato c’è una squadra che ci crede di più, il Foggia, dall’altra c’è il Catanzaro che sembra attendere gli eventi. Solo il caso e i soliti difetti offensivi dei rossoneri, tengono bloccato il punteggio. Di Noia è sfortunato quando il palo sputa in campo una bella conclusione dal limite; inutile il tap-in sghimbescio di Ogunseye, pizzicato in offside dal secondo assistente. Gallo cambia affidandosi ai redivivi Schenetti e D’Ursi. Si resta col 3-5-2, ma con un peso offensivo maggiore. La gara dell’ex Entella da mezzala dura poco, fino a quando PEtermann non abbandona il campo per un colpo al naso, inducendo il tecnico a dirottarlo nel ruolo di play. Per il gol bisogna aspettare la mezz’ora: sempre Di Noia è bravo ad attaccare lo spazio trovando lo sgambetto di Cinelli. Ogunseye sfata il tabu ‘Zac’ e realizza. La reazione del Catanzaro c’è, seppur timida. Verna impegna Nobile dal limite, dopo gli innesti dei giovani Lancinao, Maltese e Rafele. Il finale, però, resta di marca rossonera. L’ultima ripartenza è quella vincente, D’Ursi può riassaporare il gusto del gol chiudendo la questione.

FOGGIA (3-5-2) Nobile; Leo, Sciacca, Rizzo;Garattoni, Frigerio (19’st Schenetti), Petermann, Di Noia (48’st Nicolao), Costa; Peralta (19’st D’Ursi) Ogunseye. A disposizione: Raccichini, Dalmasso, Chierico, Papazov, Markic, Peschetola, Nicolao, Iacoponi, Vuthaj, Tonin. Alleatore: Gallo

CATANZARO (3-5-2) Sala; Mulè (39’st Lanciano), Fazio, Gatti; Scavone, Welbeck, Verna, Cinelli (39’st Rafele), Katseris; Cianci, Curcio (39’st Maltese). A disposizione: Fulignati, Rizzuto, Morelli, Belpanno, Russi, Ruffino, Lanciano. Allenatore: Vivarini

Arbitro: Di Graci

Assistenti: Nasti e Porcheddu

Quarto ufficiale: Scarpa

Marcatori: 31’st rig. Ogunseye (F), 47’st D’Ursi (F)

Ammoniti: Rizzo (F), Cianci (C), Cinelli (C)

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 07 dicembre 2022 alle 20:27 / Fonte: foggiatoday.it
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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