Che belli;  che spettacolo; che colpo d’occhio!

Ecco le espressioni più utilizzate  sia sui social che “di persona, personalmente” ( cit. Catarella) , per descrivere in maniera più o meno compiuta  la sensazione che si avverte nell’osservare il nuovo maquillage dello Stadio Viviani,  proposto con la installazione dei seggiolini,  sui freddi gradoni.

Quei seggiolini ( o sediolini?) collocati in corrispondenza dei lati lunghi del terreno di gioco , ovvero nei settori Distinti e nelle Tribune Laterali e Centrale, offrono un colpo d’occhio significativo.

Nel contempo la bruttura di vedere il settore Distinti monco , con un pezzo mancante e ravvisare uno spicchio della tribuna laterale priva di copertura adeguata, ma solo con una “pensilina” a beneficio dei diversamente abili, acuisce ancor più la precarietà dello stadio a livello di conforto e comodità.

Lascia perplessi l’obbligatorietà  della normativa che impone  la collocazione dei seggiolini, anche in settori scoperti, per le società che disputano la serie C. Basta poi considerare che in caso di pioggia, neve,  ed umidità ,  non una rarità in una località,  Potenza, situata a m. 819 s.l.m. ,  nel settore Distinti , come ben noto, privo di copertura,  gli spettatori saranno costretti a trattenersi  sopra i seggiolini,  danneggiando,  inconsapevolmente, gli stessi , nonché le relative spalliere.

Senza contare che la plastica dura , una volta scheggiata,  potrebbe diventare pericolosa  e non assicurare  l’incolumità degli spettatori stessi.

Considerato che la costruzione e realizzazione di un nuovo Stadio, anche in presenza di volontà  politica, necessita di tempi ragionevolmente non brevi,   ritengo che sia il caso di pensare a riattare nel modo migliore e più funzionale  possibile lo Stadio Viviani.  Sono convinto che,  con opportuni accorgimenti e appropriati lavori,  il “Tempio”potrebbe “essere portato” ad un’ottimale capienza di novemila posti e diventare anche un’attrattiva turistica per la maestosità  sia dell’Ingresso Monumentale  che  della Tribuna Centrale,  che non dimostra  affatto i circa 90 anni di storia,   essendo stata iniziata nel 1929 e inaugurata nel 1934.

Il complesso di scale mobili di cui la città è dotata e un sistema di navette, a servizio degli spettatori,   potrebbe risolvere o quantomeno attenuare al massimo,  i problemi inerenti la precarietà di adeguati e congrui spazi esterni, intorno al Viviani.  

Si dice che "anche l’occhio vuole la sua parte" e  vedere il settore  Distinti monco  è un “pugno in un occhio”,  oltre che per gli spettatori locali, anche per  gli ospiti d fuori città.

Un appello: si ponga rimedio!

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 17 luglio 2019 alle 15:11
Autore: Giuseppe Rita
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