Il “tempo reale” è un tempo senza pallone. Non si gioca più. Persino i siti di livescore, il tempio degli scommettitori, sono diventanti una landa desolata, in cui è rimasta in calendario qualche partita internazionale tra squadre di pura fantasia (perché Istaravshan-FC Isfara non può che essere inventata…), un’amichevole di calcio femminile svedese (dove non hanno ancora chiuso tutto, perché – dicono – non ce n’è bisogno), e qualche partita virtuale. Se proprio vuoi puntare un euro su qualcosa ci sono gli e-sport, Fifa20. Che ormai è il trend generale dello sport chiuso in casa: i campioni giocano alla Playstation, e le tv trasmettono con un po’ di mestizia queste sfide a chi sa usare meglio il joypad. Così la F1, così la Motogp, e così probabilmente a breve anche l’NBA.

Il calcio s’è fermato davvero. Non rotola più, anche quando pareva che lo facesse alimentato da un’inerzia antica. “Alle 13 c’è l’imperdibile FC Slonim-Fk Arsenal Dzerzhinsk. Si gioca in Bielorussia, scrive Repubblica. Perché Bielorussia si gioca ancora, il presidente Lukashenko dice che per contrastare il coronavirus basta “fare la sauna, bere tanta vodka e lavorare molto”. Ma sono fermi pure loro, per la “sosta per le nazionali”, vecchia e insopportabile pausa dai campionati che nel lockdown generale cominciamo a ricordare con una velata nostalgia.

Per il resto è un rosario di “postponed” e “cancelled”. Ed è il vero segnale che è tutto cambiato. Il calcio non era mai stato così fermo.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 31 marzo 2020 alle 18:58 / Fonte: Il Napolista.
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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