A poche ore dalla fine dell’assemblea di Lega Pro utile per le sessanta società di terza serie a fare il punto sullo stop dei campionati a causa del Coronavirus la redazione di TuttoMercatoWeb.com ha contattato Floriano Noto, presidente del Catanzaro per fare chiarezza su quanto avvenuto: “Tutti i presidenti hanno manifestato la volontà di chiudere qui la stagione - spiega - perché né sul piano etico né su quello pratico è fattibile tornare a giocare. Soprattutto se rimane la data del 30 giugno come deadline per il termine del campionato”.

Se invece arrivasse la deroga e la stagione continuasse anche oltre il mese di giugno.
“La posizione dei club è la stessa: vogliamo chiuderla qui. Questo perché le società che danno a noi imprenditori la possibilità di investire nel calcio sono in forte crisi, ma anche perché sia sul fronte degli sponsor che su quello degli incassi da botteghino non avremo alcun tipo di entrata. Alcuni sponsor, ad esempio, hanno già comunicato che non pagheranno l’ultima rata pattuita per il campionato 2019/2020”.

Sul piatto anche la richiesta di una riduzione degli ingaggi dei calciatori.
“La nostra proposta in questo senso è divisa in due parti. Se la stagione terminare entro il 30 giugno ai calciatori verrebbe chiesto di rinunciare ad una mensilità sulle quattro rimanenti per il completamento del campionato, se invece la stagione dovesse superare quella data i ragazzo dovrebbero rinunciare a due mensilità su quattro”.

Anche per i calciatori, dunque, forse converrebbe chiudere qui il 2019/2020.
“Noi come imprenditori saremo costretti a fare dei sacrifici e dobbiamo condividerli con loro. A mio modo di vedere questo sarebbe un accordo abbastanza ragionevole. Se in questo momento non ci veniamo incontro il calcio di Serie C è da considerarsi morto perché verranno meno tutti gli imprenditori che hanno deciso di investire nel calcio. Dobbiamo renderci conto della gravità della situazione. Al Sud, ad esempio, si parla da alcuni studi di settore che quasi il 50% delle attività non riaprirà dopo questa crisi e il calcio non è immune a tutto questo”.

Chiudere adesso, dunque, per cercare di ripartire in futuro in modo migliore un domani.
“Terminare la stagione adesso ci permetterebbe di avere dei mesi da sfruttare per una riforma profonda del sistema che renda sostenibile fare calcio in Serie C, con dei paletti chiari che permettano gli imprenditori di continuare la loro avventura nel pallone”

Ultima cosa legata agli aiuti che vi attendete dal Governo.
“Il calcio non è la prima preoccupazione e lo dico da imprenditore. E’ giusto, dunque, che il Governo dia la priorità a sanità, imprese e famiglia: per questo non penso che possa venire incontro a noi e alle nostre esigenze”.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 03 aprile 2020 alle 19:07 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print