Fabrizio Miccoli, dopo la condanna definitiva per estorsione aggravata dal metodo mafioso di martedì sera, si è presentato spontaneamente poco fa al carcere di Rovigo. La seconda sezione della Cassazione ha confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi nei confronti dell'ex calciatore originario della Puglia, ex attaccante e capitano del Palermo calcio: l’aggravante del metodo mafioso esclude infatti qualsiasi possibile beneficio in favore dell’ex bandiera rosanero, che ha militato anche in squadre come Juventus, Fiorentina e Perugia. Miccoli è stato riconosciuto colpevole di avere ottenuto dal suo amico Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino, detto «u scintilluni» (l'elegante, l’uomo che brilla) di recuperare un credito di 12 mila euro con le buone o con le cattive.

Agli atti dell'inchiesta anche alcune intercettazioni tra Miccoli e il figlio del boss della Kalsa: il giocatore definì Giovanni Falcone "quel fango" mentre stava aspettando l'amico in via Notarbartolo, nei pressi della casa dove abitava il magistrato. Per queste parole, Miccoli si scusò pubblicamente tra le lacrime.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 24 novembre 2021 alle 15:28 / Fonte: gazzettadelsud.it
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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