Niente da fare per il Vicenza, che in finale playoff con la Carrarese viene punito da un gol di Finotto e costretto alla permanenza in Serie C. Nelle parole post-gara di Filippo Costa, di Noventa Vicentina (a mezz’ora di distanza da Vicenza) ed ex Foggia tra le altre, si legge tutta la delusione per il traguardo Serie B sfumato:

“Fa male a tutti quanti. Pensare che eravamo a tanto così… è andata. Non possiamo rimproverarci niente. Se penso a come eravamo messi a dicembre, abbiamo fatto un campionato straordinario. Siamo inciampati sull’ultimo scalino, ma a testa alta. Fa piacere l’abbraccio finale della Curva, in un momento così vedere la nostra gente sostenerci e chiederci sorridere e tenere la testa alta, è stato emozionante. A testa alta sì, già da oggi, per tornare a sorridere ci vorrà un po’. Ripeto: non possiamo recriminare nulla: abbiamo sempre dato tutto” – le dichiarazioni riportate dai colleghi di Calcio Vicenza.

A fine gara seduto sul campo, Mauro Coppolaro – difensore della Carrarese –, abbraccia Filippo Costa, ala del Vicenza, sdraiato in lacrime dopo aver perso la partita più importante della stagione. Una foto che sta facendo il giro dei social e non solo principalmente per la sua straordinaria spontaneità. Non è un abbraccio di quelli di rito, patinati, fatto a fine partita, la forza del messaggio è nei sentimenti: le lacrime disperate e l’abbraccio quasi fraterno, consolatorio, estraniante rispetto al clima di festa attorno.

Una foto che ben presto è diventata una sorta di manifesto del fair play, un concetto che va oltre sconfitta e vittoria: il giocatore che, anziché lasciarsi andare a un’esultanza scatenata, prima consola l’avversario dopo la sconfitta. C’è però di più in questa foto, in questa storia.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 11 giugno 2024 alle 19:29 / Fonte: lagoleada.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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