Il presidente del Lecco, Paolo Di Nunno ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb del futuro della sua società.

“Se non porto a casa la salvezza mi impicco. Poi valuteremo il futuro. Magari un giorno venderò, ma non ad americani, a gente come me” ha dichiarato il presidente.

Il numero uno del Lecco si è espresso sulla sua scelta di esonerare Foschi e sul mercato di riparazione: “Foschi si era montato la testa fin sopra i capelli – ha aggiunto sull’ex allenatore – era fuori di testa. Aveva vinto i playoff e pensava che la B fosse uguale alla C. Così ho dato la squadra in mano alla coppia Malgrati-Bonazzoli e siamo contenti”.

Al vetriolo a dir poco, Di Nunno, che poi ha spostato il mirino sul fronte calciomercato: «Il nostro direttore sportivo Fracchiolla deve dare una mano ai miei figli, Cristian e Gino. Andremo a pescare qualcosa di buono. Ma ne devo mandare via dieci, per prenderne tre. Tanti? Cercheremo di fare il massimo. Magari ne diamo via cinque o sei…».

Nessuna emozione particolare in vista di Lecco-Bari: «È come tutte le altre partite, ogni gara ha una storia a sé. Cerchiamo di batterle tutte. Sono pugliese ma non è per questo che mi interessa battere Bari. Magari lo battiamo lo stesso, ma non importa che sono pugliese. Messaggi da lì? No. Tutti i miei fratelli fanno il tifo del Lecco. Non ho amici, sono tutti nemici. Manco dalla Puglia da cinquantasette anni, non vado spesso. Non so più cosa sia il mare, i miei figli me lo fanno vedere in cartolina…». E sul fronte di una cessione sempre in stand by, Di Nunno ha chiosato: «Se non porto a casa la salvezza mi impicco (sorride, ndr). Poi valuteremo il futuro. Magari un giorno venderò, ma non ad americani, a gente come me».

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 02 dicembre 2023 alle 09:19 / Fonte: Stadionews.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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