Il tecnico marchigiano Massimo Paci, ex calciatore ed ora allenatore, ha rilasciato queste dichiarazioni ai microfoni ufficiali di TvPlay.it

Paci ha allenato in carriera il Teramo,il Pordenone e la Pro Vercelli mentre da calciatore ha vestito le maglie di Parma,Novara,Brescia e Ternana

“QUANDO NON ALLENI SEI MOLTO PIU’ STRESSATO MAI” – “Adesso non ho una squadra , quindi. sono molto più stressato. Alcune notti faccio fatica a dormire, perché quando hai una squadra con cui poter lavorare hai altri tipi di problemi. Sto affrontando parecchi demoni, perché il sistema di oggi è davvero complicato da scardinare. E’ un bel lavoro, ma è davvero difficile quando parti da zero. Cerchia ristretta? Ex giocatori che hanno un blasone diverso dal mio hanno sicuramente più possibilità. Ad un ex giocatore come De Rossi, giustamente, si dà un altro tipo di credibilità. Io sono partito da zero, forse sottozero, ovvero ho fatto anche il vice in Promozione. Provo a non mollare mai”.

“UN ALLENATORE SENZA SQUADRA PUO’ CADERE IN DEPRESSIONE ” – “Se si può sfociare nella depressione? Assolutamente. Sono convinto che tanti allenatori, soprattutto quelli competitivi, passano dei momenti di delusione. Sto cercando anche di avere una mano da un psicoterapeuta: bisogna trovare una sorta di equilibrio. All’inizio mi aggrappavo ai risultati, visto che nei primi quattro anni della mia carriera sono passato dalla Serie D alla Serie A. Poi, in questi ultimi tre anni, sto facendo più fatica. Il problema è quando sei legato ai risultati, se legato a qualcosa che non controlli. E quando sei legato a qualcosa che non controlli e vai in panico e in depressione se i risultati non arrivano. Sto cercando di aggrapparmi a qualcosa che non sia il risultato. L’allenatore ha oggi il tempo di due settimane prima di finire sotto accusa, mentre per gestire la squadra bisogna avere il tempo necessario.Io, onestamente, ho passato dei momenti difficili. L’allenatore è giudicato solo dai risultati”.

“STO LOTTANDO CON I MIEI MOSTRI” “Noi ex calciatori dalla vita abbiamo avuto tanto, tanta fortuna rispetto ad altre persone e quindi cosa voler di più? E’ una bella considerazione, nelle mie preghiere me lo chiedo sempre. Noi, forse, nella nostra cultura abbiamo sempre il pensiero di lavorare e sacrificarsi per ottenere determinati risultati. Poi quando smetti, non puoi staccare il bottone autonomamente. La domenica, alle ore 15.00, se non ho una squadra da poter allenare, mi prende proprio l’ansia. Sto lottando con i miei mostri. Quando ero calciatore il mio unico pensiero era quello di mettere un paio di scarpe comode e correre, mentre quando sei un allenatore il lavoro dura tutta la giornata”.

“NELLE LEGHE MINORI E’ DIFFICILE PORTARE UN DETERMINATO TIPO DI CALCIO” – “Studio molto calcio, seguo molto Klopp e De Zerbi, ma nelle leghe minori è davvero difficile proporre un determinato tipo di calcio: o hai tempo, o è difficile portare avanti determinate idee. Bisogna far lavorare un allenatori, poi cambi se non ti porta risultati. Prima gli allenatori erano sacri, mentre oggi è il colpevole di tutti i problemi. Ma il vero problema è che se non ti chiami Mourinho non ti danno tempo”.

“DE ROSSI MI HA SORPRESO” – “Mi è piaciuto l’ingresso di De Rossi: mi ha sorpreso in positivo. Non pensavo che De Rossi potesse fare così bene sin da subito, anche perché ritenevo che il lavoro di Mourinho fosse importante. Non avrei esonerato Mourinho, perché ci deve essere qualcosa di particolare. Però, probabilmente, c’è stato qualcosa all’interno dello spogliatoio. De Rossi è la persona giusta per questo momento della Roma”.

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Sezione: Primo Piano / Data: Dom 14 aprile 2024 alle 10:19 / Fonte: tvplay.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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