Nella serata del 4 agosto la Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato ha approvato a maggioranza la proposta del senatore Adriano Paroli di accogliere il ricorso che Claudio Lotito, imprenditore e presidente della squadra di calcio della Lazio, aveva presentato dopo che era risultato non eletto nelle elezioni politiche del 4 marzo 2018 in seguito al conteggio dei voti e all’attribuzione dei seggi plurinominali.

Lotito, che era candidato in Campania per Forza Italia, sostiene che ci fu un errore di calcolo e dice di avere diritto al seggio attribuito al senatore Vincenzo Carbone, eletto sempre con Forza Italia ma passato di recente a Italia Viva. La Giunta ha confermato che, in base alla documentazione in suo possesso e al complesso meccanismo di attribuzione proporzionale dei seggi plurinominali, il seggio spettava a Lotito e non a Carbone. Secondo una precedente relazione presentata alla Giunta dal senatore di Forza Italia Lucio Malan, che era stata però bocciata, il seggio sarebbe dovuto andare invece a Peppe De Cristofaro, sottosegretario all’Istruzione in quota LeU, il quale a sua volta aveva fatto ricorso.

La questione del seggio rivendicato da Lotito è particolarmente complessa, a causa del sistema elettorale con cui vengono ripartiti i seggi dei collegi plurinominali delle varie regioni. La legge prevede infatti che gli ultimi seggi dei collegi plurinominali vengano assegnati attraverso il meccanismo dei cosiddetti “resti”: un sistema che si usa per poter assegnare tutti i seggi nei sistemi proporzionali. Nel 2018, questi calcoli avevano premiato il collegio “Campania 3” e avevano permesso il ripescaggio di Carbone come primo dei non eletti in quel collegio. Secondo Lotito quel seggio ottenuto con il meccanismo dei “resti” andava invece a lui, come primo dei non eletti nel collegio “Campania 1”, mentre secondo De Cristofaro andava assegnato al collegio “Campania 2”, dove il primo dei non eletti era lui.

In seguito ai ricorsi presentati contro l’attribuzione del seggio a Carbone, il senatore Malan nel 2019 aveva rilevato alcuni errori che erano stati commessi dall’ufficio elettorale della Campania che, tra le altre cose, aveva inviato alla Giunta tre diverse relazioni sull’esito delle elezioni. Nei verbali, Malan aveva trovato errori grossolani, come quelli di scrutatori che avevano assegnato i voti di un partito a quello inserito nella scheda elettorale nella riga inferiore.

Pietro Grasso, ex presidente del Senato e senatore di Liberi e Uguali, ha chiesto un supplemento di istruttoria, ma la Giunta ha votato contro la sua proposta. Grasso ha quindi deciso di astenersi nel voto finale sulla relazione di Paroli, così come il senatore Crucioli del M5S, mentre i colleghi di partito di Crucioli hanno votato contro la relazione.

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati dovrà ora convocare una “seduta pubblica” della Giunta, a cui saranno presenti anche Lotito e Carbone. La seduta verrà convocata verosimilmente tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, dopo la pausa estiva dei lavori delle Camere. In quella sede la Giunta voterà nuovamente sulla relazione di Paroli a favore dell’assegnazione del seggio a Lotito e se verrà nuovamente approvata ci sarà poi un voto finale e decisivo, a maggioranza semplice dell’aula del Senato.

La sostituzione di Carbone con Lotito però non è soltanto una questione personale che riguarda il presidente della Lazio. Il senatore Carbone infatti dal 2 luglio 2020 è passato a Italia Viva e ora fa parte del gruppo parlamentare guidato da Matteo Renzi. Se dovesse essere sostituito non sarebbe soltanto Italia Viva a perdere un senatore a vantaggio di Forza Italia, ma anche il governo Conte, che già al Senato ha una maggioranza risicata.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 06 agosto 2020 alle 19:44 / Fonte: ilpost.it
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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