E’ divampata la polemica inerente al battibecco tra Sarri e Mancini nei minuti di recupero dei quarti di finale di Tim Cup tra Napoli ed Inter. Il “sanguigno” tecnico toscano, alla richiesta di delucidazioni al 4° uomo da parte dell’allenatore nerazzuro in merito all’ammontare dei minuti di recupero, è inveito con epiteti offensivi e irriguardosi nei confronti del Mancio. Allontanati entrambi dal campo, nel concitato post gara Il trainer di Jesi si è sferrato sul dirimpettaio in panchina accusandolo di razzismo per averlo etichettato con espressioni omofobe. Da qui è esploso il dibattito nel sottile confine tra chi condanna Sarri e chi invece gli è solidale, stigmatizzando l’episodio annoverandolo nell’ordinario malcostume pallonaro dell’intero stivale. Per sbrigliare la matassa abbiamo sentito due pareri illustri. Per Biagio Savarese, vice presidente dell’Aiac, la “querelle” rappresenta un punto all’ordine del giorno come rappresentante della categoria, mentre per il tecnico del Francavilla Ranko Lazic uno sgradevole cliché. 

Questa l'intevista al vice presidente Aiac Biagio Savarese:

Qual è il suo parere a riguardo?

“Sarri ha sbagliato perché sono espressioni da non pronunciare, anche se frutto di un momento d’estrema pressione. Episodi del genere, non con espressioni di questo tipo, ne capitano tanti in campo. La speranza è che nascano e muoiano lì, con l’augurio da parte della categoria che la vicenda si ridimensioni e si risolva nel minor tempo possibile”.

Era necessario dare attenzione all’accaduto?

“Si poteva dare minor risalto alla vicenda. Direi di minimizzare più che ingigantire l’episodio perché può capitare. Sono situazioni assolutamente deplorevoli, ma anche figlie di un particolare momento di pressione e stress”.

E’ onesto giustificare qualsiasi gesto offensivo per la tensione della gara?

“Assolutamente no. Sarri ha sbagliato e sarà pronto a subirne le eventuali conseguenze. Ripeto, non con frasi di questa portata, con altri generi di esternazioni sono episodi che nel mondo del calcio non vengono giustificati ma “assorbiti” ”.

Nella sua esperienza le è mai capitato che le scappasse qualche parolina di troppo?

“Credo che ogni allenatore si sia trovato in un momento di difficoltà che lo abbia portato a superare le righe. In tante occasioni si è assistito a comportamenti non consoni e poco ortodossi, come il caso specifico, poi tutti rientrati senza clamori”.

Le è mai capitato di subire delle offese?

“Dovendole elencare ci impiegheremmo giorni(scherza ndr). Non sono offese. Quante volte abbiamo preso anche gli sputi. Sono episodi che nel calcio non dovrebbero capitare ed invece accadono, in passato come oggi”.

Sta dalla parte di Sarri o di Mancini?

“Dalla parte di entrambi perché sono due rispettabili colleghi. Nella circostanza ha sbagliato Sarri, ma al contempo comprendo le dinamiche che lo hanno indotto ad ecceder. Con questo non lo giustifico ma gli sono solidale perché in più di qualche occasioni l’ho vissuto sulla mia pelle, in un senso e nell’altro”.

 

Questa invece l'intervista al tecnico del Francavilla Ranko Lazic:

Qual è il suo parere a riguardo?

“Sarri è una persona distinta e per bene che viene dalla gavetta, ha pagato probabilmente la ribalta degli ottimi risultati ed il calcio frenetico di oggi che l’hanno spinto a cadere in errore. Non è facile essere primo in Serie A e fare bene in Europa League. Ora può dare fastidio ai grandi campioni come Mancini, visto che Sarri non ha giocato a calcio, ma in ogni caso ha sbagliato”.

Era necessario dare attenzione all’accaduto?

“Non ho mai litigato con un collega, ma nel campo si dicono tante cose. Dispiace per Sarri visto che è il suo momento, mentre Mancini ha tentato di indebolire l’uomo. Con Sarri ci conosciamo bene, abbiamo trascorso 6 settimane insieme al corso a Coverciano, mangiando insieme  e parlando di calcio. L’anno scorso mi ha anche ospitato per tre giorni ad Empoli con grande cordialità, è un fenomeno ed una persona che non farebbe mai male a nessuno. Sarri ha perso la testa, ma Mancini ha provato a sfruttare la sua debolezza destabilizzando l’ambiente partenopeo”.

E’ onesto giustificare qualsiasi gesto offensivo per la tensione della gara?

“Non è onesto perché, ripeto, Sarri ha perso la testa ed ha sbagliato. Non è giusto litigare con un collega in panchina e se dovesse accadere non si dovrebbero mai utilizzare espressioni del genere. Nel campo si sentono dire tante cose ma non vocaboli di questo tipo”.

Nella sua esperienza le è mai capitato che le scappasse qualche parolina di troppo?

“Sono stato squalificato per due giornate per aver detto che un fallo laterale era stato battuto 10 metri in avanti, figuratevi se avessi detto di peggio(scherza ndr). Al massimo mi è capitato di gridare “me la paghi, la ruota gira…” quando un collega senza più obiettivi da raggiungere disputava la partita della vita contro di noi a cui i punti servivano(ride ndr). Ma le espressioni omofobe sono da condannare”.

Le è mai capitato di subire delle offese?

“In tutti gli stadi in cui metto piede mi chiamano “zingaro” e non mi difendo neanche perché non lo sono. Purtroppo tutti i serbi che arrivano in Europa vengono appellati così per la presenza di una minoranza zingara ma noi non lo siamo. Mi viene da ridere e sono abituato(ride ndr)”.

Sta dalla parte di Sarri o di Mancini?

“E’ difficile schierarsi dalla parte di qualcuno. Io non farei mai quello che ha fatto Sarri, ma neanche quello che ha fatto Manicini nel post gara. Non andrei mai in televisione a rovinare un uomo che al momento è il numero uno in Italia, Mancini avrà avuto i suoi interessi perché forse vuole essere lui al vertice. Ha atteso il suo momento di debolezza e l’ha destabilizzato, potevano risolvere la vicenda a quattr’occhi nello spogliatoio”.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 22 gennaio 2016 alle 15:01
Autore: Manuel Scalese
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