I "Ritagli di memoria" del nostro storico, Vittorio Basentini, ci presentano, nel giorno della sua scomparsa, Emmerich Tarabocchia un calciatore rossoblu che ha passato quattro anni alla corte del Leone, un portiere "imbattibile", molto amato e che ha lasciato un ottimo ricordo. Il pezzo è stato scritto prima dell'evento luttuoso di oggi.
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Il Potenza ha avuto sempre portieri di buon livello. Sicuramente a Potenza il ricordo di Emmerich Tarabocchia è ancora vivo.
Tarabocchia è stato portiere del Potenza in serie C per quattro anni, dopo la retrocessione della formazione rossoblù dalla serie cadetta avvenuta nella stagione 1967-68.
Nella stagione calcistica della serie C - 1968-69 - il Potenza Sport Club allestì una formazione di tutto rispetto per risalire subito in serie B.
L’inizio del campionato non fu scintillante, anzi si rivelò più difficile del previsto (nelle prime 11 partite, tabellino di 3 sconfitte, 5 pareggi di cui 4 pareggi per 0-0 e solo tre vittorie) e, pertanto, la società rossoblù nella sessione autunnale fece ulteriori sacrifici economici con l’ingaggio di altri giocatori, come il forte mediano Roberto De Paoli, ex Mantova e Bari, il centrocampista Raffaele Gallo, ex Fiorentina e Ternana ed il funambolico Fernando Scarpa che risolse in parte le lacune offensive della squadra.
Il campionato decretò un’ampia salvezza del Potenza con posizione al decimo posto in classifica, ma delusione per non aver conseguito la vittoria del torneo.
Tuttavia la formazione del Potenza risultò ben attrezzata, di buon livello tecnico, due allenatori nel corso della stagione, all’inizio Antonio Pin poi Ettore Trevisan, quest’ultimo diventato in seguito noto alle cronache sportive per aver guidato ai Mondiali di Germania del 74 la Nazionale di Haiti incontrata dagli Azzurri di Valcareggi.
Dei nuovi calciatori acquistati dal Potenza nella stagione calcistica 1968-69, per il ruolo di portiere, giunse il portiere Tarabocchia, ex Genoa in B stagione 1966-67, l’anno prima in serie C al Rapallo dell’allenatore Aldo Campatelli.
Dopo la conclusione amara della stagione cadetta 1967-68 con la retrocessione in serie C, che sancì la partenza dei portieri Pezzullo, Bressan e Masiero, il Potenza acquistò dal Genoa Emmerich Tarabocchia, unitamente al difensore Roberto Drigo, in cambio di Piaceri e Lodi.
Dopo un anno passato al Rapallo Ruentes, in Serie C, Tarabocchia nell'estate del 1968 iniziò il suo viaggio verso sud.
Tarabocchia a Potenza fu fortemente voluto dall’allenatore Antonio Pin, ex portiere da giocatore ed allenatore del L.R.Vicenza in serie A -stagione 1966-67, subentrato nella stagione precedente 1967-68 alla guida del Potenza in serie B in sostituzione di Alfredo Mancinelli.
Il giovane Emmerich partì con i galloni di titolare, disputando 14 partite, alternandosi, nel corso della stagione, con l’altro portiere Giorgio Bissoli (portiere di esperienza con trascorsi con l’Hellas Verona in serie A e serie B e proveniente dal Trapani, serie C) .
Il ballottaggio con Bissoli, portiere di estrema affidabilità, si protrasse anche nella seconda stagione 1970-71; con la partenza di Bissoli al Siracusa, dopo la conclusione del campionato 70-71, Tarabocchia divenne titolare inamovibile nella terza stagione 1970-71, confermandosi titolare anche nella successiva stagione calcistica 1971-72.
In sintesi Tarabocchia giocò nel Potenza per quattro stagioni consecutive:
1ª Stagione 1968-69 -Portieri del Potenza Tarabocchia e Bissoli, alla corte di Pin e poi di Trevisan, dove ritrovò gli ex compagni del Genoa, il bomber Cappellaro ed Ettore Venturelli, disputando 14 partite;
2ª Stagione 1969-70 -Portieri Tarabocchia e Bissoli -dove ritrovò due ex compagni del Genoa, Caocci, ex giovanili Juventus ed Eugenio Brambilla - All.Mannocci e poi Mancinelli –, disputando 19 partite.
Da ricordare che nell’ottobre del 1969 Tarabocchia sostenne una prova per una settimana intera nella capitale, in quanto la squadra giallorossa della Roma del Presidente Alvaro Marchini, allenata all’epoca da Helenio Herrera, con la partenza del portiere Pizzaballa al Verona si ritrovò con il portiere Ginulfi titolare, con riserve Renzo Evangelista, giovane portiere della primavera e terzo portiere nella stagione precedente 1968-69 (trasferito in prestito al Potenza nella sessione autunnale della stagione 1972-73, con provenienza Tevere Roma-Monza) ed il giovane Ernesto Sclocchini proveniente dalla Tevere Roma, entrambi giocatori con poca esperienza nei campionati professionistici; inoltre il portiere Quintini, della primavera giallorossa, venne ritenuto troppo giovane per affrontare la serie A, seppur da rincalzo.
Il cosiddetto provino di Tarabocchia alla Roma ebbe risultati positivi, ma la Società giallorossa, dopo approfonditi consulti all’interno del proprio staff tecnico, preferì, invece, ingaggiare come secondo portiere della rosa della prima squadra Adriano Zanier, giovane portiere cresciuto nel vivaio della Spal, all’epoca portiere della Nazionale Under 21, con una esperienza in B l’anno prima con 18 presenze nel Cesena, trasferito in estate in prestito dalla Spal alla Casertana in serie C, dove aveva disputato già tre partite; conseguentemente come terzo portiere della rosa delle prima squadra giallorossa venne confermato Evangelista, unitamente a Sclocchini, quarto portiere per l’occorrenza, il quale all’inizio del campionato 1969-70, come dodicesimo, venne preferito ad Evangelista.
Da dire, inoltre, che Tarabocchia aveva giocato da titolare nella formazione della Nazionale Olimpica, in occasione della partita disputata il 26.03.1967 contro la Jugoslavia, con portiere di riserva proprio Zanier.
Tarabocchia, dopo la brevissima parentesi romana di prova, ritornò a Potenza proseguendo il campionato nel Potenza in serie C, dove disputò 19 partite.
3ª stagione 1970-71- Buon campionato con il Potenza che si classifica al 5°posto- disputando 38 partite - Portieri Tarabocchia e il giovane potentino Galantucci-All.Mancinelli-.
In tale stagione, in occasione dell’amichevole del 20.05.1971 giocata al Viviani fra il Potenza ed il Milan, Tarabocchia, unitamente a Fernando Scarpa, venne visionato dai tecnici del Milan, in quanto la formazione rossonera, allenata da Nereo Rocco con la collaborazione di Cesare Maldini, cercava in serie C un portiere affidabile e di prospettiva da affiancare, in un immediato futuro, al giovane portiere William Vecchi, vista la matura età dei portieri titolari Cudicini e Belli, oltre che cercare un valido centrocampista offensivo.
La società rossonera nel corso dell’estate attuò un diverso programma, infatti acquistò dal Foggia, che aveva disputato il campionato di serie A, il collaudato centrocampista Albertino Bigon ed inserì nella rosa di prima squadra il giovane portiere Renato Marson delle giovanili, il quale aveva disputato ottimamente due tornei di Viareggio nel 1970 e nel 1971, dove il Milan si classificò, nelle entrambi manifestazioni, al secondo posto rispettivamente dopo il Dukla Praga e l’Inter.
4ª stagione -1971-72- Portieri del Potenza Tarabocchia e Galantucci- Tarabocchia ritrova un altro ex compagno delle giovanili del Genoa della stagione 1966-67 l’attaccante Alberto Corucci, con il quale vinse il torneo di Viareggio -All.Mancinelli- disputando 36 partite.
Ma, a parte la permanenza al Potenza, ripercorriamo per sommi capi la carriera calcistica di Emmerich Tarabocchia.
Emmerich Tarabocchia, portiere dal fisico prestante, nacque nel ’46 nell’isola di Sansego in Croazia, del golfo di Fiume, annessa all’Italia nel primo dopoguerra.
Il suo cognome, quando Mussolini decise di italianizzare i territori occupati, da “Tarabokija" divenne in italiano Tarabocchia ed a seguito della guerra nei territori slavi la sua famiglia si trasferì in Liguria a Santa Margherita Ligure, dove ha sempre vissuto.
Tarabocchia è ancora il portiere che con 1791 minuti detiene il record di imbattibilità nelle serie professionistiche italiane.
Il record venne stabilito quando giocava nel Lecce, in serie C, stagione 1974-75. In sintesi Tarabocchia crebbe calcisticamente tra le file del Genoa, diventando portiere di riserva in B nella stagione 1966-67.
Nel 1965 il giovane Emmerich vinse tra le file rossoblù genoane il Torneo di Viareggio, giocando da titolare la finale contro la Juventus, ( 03.03.1965 -Viareggio Stadio dei Pini) partita vinta, dopo i tempi supplementari con il risultato di 2-2, grazie al lancio della monetina dopo che la sfida era arrivata ai calci di rigore e partita nella quale successero scintille a centrocampo fra Aldo Agroppi, all’epoca nelle giovanili del Genoa, e Beppe Furino, mediano delle giovanili della Juventus.
In quel Genoa del Torneo di Viareggio oltre a Tarabocchia, giocarono Agroppi, Corucci, il centrocampista Venturelli, il quale negli anni seguenti giocò diverse stagioni nel Potenza in serie B ed altri calciatori di ottimo livello come Gallina, Ferrari e Petrini; nella Juventus giocò il difensore Coramini, in prestito al Potenza in serie B-stagione 1965-66-, vincitore, seppur da riserva, dello scudetto con la Juventus -stagione 1966-67-.
Dopo Genoa le tappe calcistiche di Tarabocchia furono nell’ordine Rapallo, Potenza, Sorrento, Lecce, Bari e Lucchese.
Dopo 4 stagioni nel Potenza Tarabocchia venne acquistato dal Sorrento, appena retrocesso dalla B-stagione 1972-73-, di Mister Todeschini (ex allenatore Nazionale Under 21) e dell’armatore Achille Lauro, ex Presidente del Napoli calcio, unitamente ad un altro calciatore del Potenza, ovvero l’ala destra Bruno Rinaldi, con trascorsi da rincalzo nella Juventus, e ritrovando, tra l’altro, nella formazione sorrentina l’estroso Fernando Scarpa, ex bomber del Potenza.
Tarabocchia giocò due stagioni al Sorrento e nella stagione 1974-75 venne ceduto in prestito al Lecce dell’allenatore Nicola Chiricallo, sempre in serie C, che ambiva a vincere il torneo.
Il Lecce si classificò al terzo posto e Tarabocchia con 37 presenze non subì rete per venti partite, stabilendo il record di imbattibilità del calcio professionistico italiano, di ben 1.791 minuti, con l’apporto di una difesa forte e quadrata con i vari Lorusso, Salvatore Di Somma, Loprieno, Loseto, Materazzi e di un giovanissimo Sergio Brio, ceduto alla Juventus nella sessione autunnale.
Nell’estate del 1975 Tarabocchia venne ceduto a titolo definitivo dal Sorrento, che deteneva il cartellino, al Bari di Mister Pirazzini, sempre in C, che acquistò il giocatore con un’offerta molto vantaggiosa.
A Bari giocò solo tre partite imbattendosi nel dualismo con gli altri portieri emergenti della rosa barese Ferioli ed Elefante (ex compagno di squadra nel Sorrento) e nella tensione calcistica della piazza del capoluogo pugliese; pertanto preferì avvicinarsi alla Liguria, giocando sempre in C nella Lucchese di Tito Corsi e ritrovando, tra l’altro, il portiere Ferioli, anch’egli ceduto dal Bari alla Lucchese.
Tarabocchia, dopo la parentesi di Lucca, giocò tra i dilettanti nell’Entella in serie D, altra formazione ligure, con allenatore Giampiero Ventura e con compagno di squadra il giovanissimo Spalletti che giocava da terzino.
Nei dilettanti dell’Entella chiuse la sua onorevole carriera calcistica.
Ritiratosi dal calcio professionistico ha allenato i portieri del Chiavari e di altre formazioni liguri di serie C.
Da pensionato ha vissuto a Santa Margherita Ligure stringendo amicizia con l’amico Giuseppe Spalazzi, denominato il portiere Kamikaze per le sue uscite spericolate, storico portiere del Bologna, del Bari e del Genoa.
Il record di Emmerich resiste ancora e chissà per quanto tempo ancora resterà un’icona immacolata del nostro calcio.
Tarabocchia, un portiere imbattibile, un portiere completo e di estrema affidabilità, che ha portato dentro di sè il rammarico di non aver giocato in serie A, la massima serie solo assaporata con un provino sostenuto con la Roma del mago Helenio Herrera nell’autunno del 1969, in qualità di portiere del Potenza Sport Club.
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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