Peggio di Istanbul, una finale persa ma giocata a viso aperto, c’è solo una disfatta totale. È quella che, dal primo all’ultimo minuto, va in scena a Monaco di Baviera per l’Inter. A vincere la Champions League per la prima volta nella propria storia, passeggiando sui nerazzurri col risultato finale di 5-0, è il Paris Saint-Germain, di Luis Enrique, che torna a vincere la competizione dieci anni dopo il 2-1 rifilato a Berlino alla Juventus: ci sono analogie, e nemmeno poche, tra i due precedenti bianconeri e nerazzurri, se ne parlerà. Come del futuro di Simone Inzaghi, che resta un punto interrogativo dopo una serata che risponde nel modo peggiore alla domanda sulla differenza tra trionfo e fallimento: l’Inter, in attesa del Mondiale per club che rappresenta comunque un prolungamento di questa stagione, chiude a zero titoli l’annata 2024/2025. Col morale a terra, per una sconfitta clamorosa e resa ancora più dolorosa dalla differenza tra la cornice di pubblico parigina e quella nerazzurra. “Ci ho provato, ma non ci sono riuscito”, cantano i Linkin Park che hanno aperto la serata bavarese: ecco, l’Inter questa sera non ci ha neanche provato. Festeggia il pubblico francese, per le strade di Monaco e per quelle di Parigi, in una notte tutta nera e per niente azzurra per l’Inter.

Una squadra sola in campo: 2-0 PSG all’intervallo. Il primo tempo è a senso unico, i francesi dominano l’Inter sin dall’inizio: il primo gol lo firma Hakimi, che non esulta, dopo dodici minuti di monologo transalpino. Il bis lo offre Doué otto minuti dopo, approfittando di un altro errore di Dimarco, protagonista in negativo dell’avvio di gara. I nerazzurri non riescono a reagire, appaiono spenti e incapaci di costruire gioco, la cornice di pubblico - sembra di giocare a Parigi - non aiuta per nulla. Nel finale, al netto di un colpo di testa impreciso di Thuram, è ancora la squadra di Luis Enrique a sfiorare il tris con Dembélé e Doué. Disarmata e disarmante, l’Inter rientra negli spogliatoi col morale a terra.

Peggio di così è impossibile. La musica non cambia, a inizio ripresa: Kvaratskhelia scheggia la traversa al primo minuto. È il primo di altri acuti parigini, mentre l’Inter proprio non riesce a rialzarsi e perde pure pezzi: Bisseck, subentrato a Pavard, esce infortunato dopo otto minuti. Se la ride Doué, che in contropiede fa esultare tutta Parigi firmando la rete del 3-0. Non resta che evitare l’imbarcata, e la squadra di Inzaghi non riesce a fare nemmeno quello: il 4-0 arriva, ancora in ripartenza, con la firma di Kvaratskhelia. Non c’è più partita, e a sfiorare il gol è ancora una volta il PSG, con Barcola a un passo dalla manita. Serata nera che più nera non si potrebbe, e la manita arriva anche, per mano del diciannovenne Mayulu.

Sezione: Mondo Calcio / Data: Sab 31 maggio 2025 alle 23:30 / Fonte: TMW
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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