Tutto finito. Il curatore fallimentare Claudio Del Prete che lunedì sera era riuscito a ridurre ulteriormente il debito convincendo la federazione a togliere dalla partita la mensilità di giugno (poco meno di 300mila euro) di fronte agli ultimi avvenimenti ha gettato la spugna dopo che era riuscito ad escutere la fideiussione di Bulgarella da 700mila euro. Il tempo è scaduto e la Figc nella giornata di ieri ha accorciato i tempi della presentazione di tutti gli adempimenti al 4 giugno anziché il 5. Adesso il curatore avrà tutto il tempo per l'esame dello stato passivo e per vendere il cespite che fa parte del capitale sociale della Lucchese 1905: un quarto dell'albergo fatiscente a San Giuliano Terme di proprietà del Gruppo Bulgarella. Con il ricavato verranno pagati i creditori a partire dai calciatori (il fondo di garanzia non copre l'intero importo degli otto stipendi non retribuiti) con la certezza che ai fornitori verranno riservate (forse) le bricioli e perderanno l'80% dei loro crediti.

Da fonti giudiziarie si apprende che in tribunale già dal sindaco revisore Liban Varetti era stata depositata una relazione scritta che indicava i debiti sportivi superiori ai due milioni di euro. Adesso, dopo l'intervento del curatore fallimentare, con il recupero della fideiussione da 700mila euro e lo storno della mensilità di giugno, Affida srl o qualsiasi acquirente avrebbe potuto rilevare la Lucchese versando una cifra tra 1,8 e 1,9 per saldare il debito sportivo.

Con la fine delle speranze e la non iscrizione in Lega Pro decade l'esercizio provvisorio, ma soprattutto viene cancellata la matricola e l'affiliazione e la Lucchese precipita in Terza categoria, il punto più basso del calcio. Toccherà al sindaco ricostituire una società ex novo che potrà ripartire al massimo dal punto più alto del calcio regionale, ossia l'Eccellenza. Per l'iscrizione in soprannumero serve un assegno circolare da 100mila euro e il pagamento della tassa di iscrizione da 20mila euro. Spetterà, dunque, all'amministrazione comunale trovare degli investitori che abbiano la volontà di non far scomparire definitivamente il calcio nella città dell'arborato cerchio. Potenziali acquirenti che, però, al momento non si vedono all'orizzonte.
I contatti fin qui avuti dal Comune con imprenditori locali, senza considerare la pista Affida, per cercare di trovare le risorse necessarie ad acquisire il titolo del GhiviBorgo non avevano ottenuto le risposte sperate. Vedremo se i costi minori, dettati anche da una categoria non più di rilevanza nazionale ma solo toscana, avvicineranno qualche soggetto interessato che avrà la pazienza di ripartire dall'inferno dell'Eccellenza.
 

Sezione: Mondo Calcio / Data: Dom 01 giugno 2025 alle 13:31 / Fonte: iltirreno.it
Autore: Redazione
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