Il Potenza ha provato a farsi vedere in qualche sprazzo, ma mai con vera convinzione. Il Latina, attento ma timido, ha fatto il suo compitino, nulla più. Il risultato? Una gara che nessuno racconterà ai nipoti. Una domenica pomeriggio da dimenticare, e in fretta.
Quello che fa più male, però, è il silenzio. Quello sugli spalti, quello negli occhi della gente che esce dallo stadio senza dire una parola. Non c’è rabbia, non c’è neanche tristezza. C’è solo silenzio. Ed è questo il vero pericolo. Perché quando il pubblico smette di credere, quando il legame si sfilaccia, ricostruirlo diventa un’impresa.
Il campionato è lungo, certo. I punti si possono ancora fare. Ma non è (solo) questione di classifica. È questione di spirito. Il Potenza deve ritrovare se stesso, deve tornare ad avere fame. Non basta più scendere in campo: bisogna lottare, sbagliare anche, ma con cuore. Perché la maglia pesa. Perché il calcio non è fatto solo di numeri, ma di emozioni. E ieri, al “Viviani”, l’unica emozione è stata il silenzio

Sezione: #MondoPotenza / Data: Lun 13 ottobre 2025 alle 10:06
Autore: Red TTP / Twitter: @tuttopotenza
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