I salti dal Potenza alla massima serie non sono rarità per i calciatori che hanno vestito la casacca rossoblu, molti di loro valorizzati dall'esperienza in terra lucana e ripresi dalle squadre Serie A di cui erano tesserati. Questo può essere di buon auspicio per i giovani alla Sandri, Cargnelutti, Volpe, solo per fare qualche nome.
Vittorio Basentini ci fa un puntuale ritratto di Roberto Tancredi, ex portiere rossoblu, che ha fatto il grande salto un'altra "chicca" per i nostri lettori che saranno deliziati dall'ottima penna del nostro storico che contestualizza il racconto arricchendolo di aneddoti e racconti di vita vissuta che in molti susciteranno emozioni. Buona lettura
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Il cognome è tipicamente lucano, ma Roberto Tancredi, il portiere da serie A per il Potenza della serie B, è toscano.
Il campionato di calcio di serie A -stagione calcistica 1970-71- è stato il campionato che è rimasto ben impresso nella mia mente, sin da quando ero bambino.
Ricordo che avevo dieci anni, frequentavo la quinta elementare e seguivo ogni domenica le partite di serie A in diretta attraverso la radio, pur recandomi al Viviani con il mio papà a vedere le partite del Potenza.
Ogni domenica sera, poi, appuntamento immancabile in Tv con la Domenica Sportiva di Alfredo Pigna e, nel corso della settimana, scambi di figurine Panini con i miei compagni della Scuola Elementare di Via del Popolo e raccolta completata dell’album Panini che ancora conservo come una reliquia.
Debbo dire veramente bei tempi, bei ricordi, il tempo dell’infanzia che non dimenticherò mai.
Ricordi indelebili, naturalmente i ricordi bellissimi della scuola ed il ricordo delle domeniche trascorse con i miei genitori ed i miei nonni, oltre che, come di rito nel primo pomeriggio, a vedere la partita del Potenza in tribuna.
Ricordo, inoltre, di aver assistito a diverse partite del Potenza in trasferta con l’organizzazione in auto dei miei zii e degli amici di mio padre, partite in trasferta con formazioni come la Lazio al Flaminio di Roma, Casertana, Salernitana, Internapoli, Lecce, Bari, Taranto, Avellino, Pescara, Matera, Chieti, Sorrento, Angri, Scafatese ed altre.
Mitica l’amichevole vista al Viviani fra il Potenza di Mancinelli ed il Milan di Nereo Rocco del 20.05.1971.
Il Milan, squadra del mio cuore, in occasione dell’ultima partita del campionato di serie A -stagione 1970-71-da disputarsi all’Olimpico a Roma, venne il giovedì 20 maggio a disputare un’amichevole contro i rossoblu di Alfredo Mancinelli composta dai vari Emmerich Tarabocchia, De Paoli, Scarpa, Del Fabbro, Garbuglia, Caocci, Rinaldi, Gallo, ovvero formazione rossoblù di ottimo livello tecnico, con società del Potenza Sport Club che in quella stagione calcistica ebbe diversi problemi di natura economica.
Tornando a parlare della serie A di quell’annata debbo dire che un giocatore che colpì la mia attenzione, soprattutto in occasione delle varie riprese televisive della Domenica Sportiva, fu il portiere della Juventus Roberto Tancredi, il quale, tra l’altro, negli anni precedenti aveva vestito la maglia del Potenza in serie B-stagione calcistica 1965-66-.
Portiere molto bravo che a mio parere meritava senz’altro la Nazionale, anche se a quel tempo in Nazionale giocavano portieri del calibro di Albertosi, Zoff e Lido Vieri, portieri rispettivamente prima della Fiorentina scudettata, poi del Cagliari campione d’Italia, del Napoli e dell’Inter.
Roberto Tancredi nasce a Montecatini Val di Cecina (Pisa) il 30 gennaio 1944.
Giovanissimo, dalle giovanili del Solvay Rosignano, società calcistica del gruppo industriale Solvay del Comune di Rosignano in provincia di Livorno, da emergente promessa entrò a far parte del settore giovanile della Juventus.
Nella Juventus fece tutta la trafila come portiere, disputando i campionati “Juniores”, “Primavera” e “De Martino”; diventando anche campione d’Italia nella stagione 1962/63, con la formazione “Juniores”.
La Juventus aveva molta fiducia in lui e, per fargli fare esperienza partendo dai campionati di serie C e di serie B, lo cedette in prestito al Siracusa, in serie C alla corte dell’allenatore Leonardo Costagliola, il quale lo fece alternare all’inizio del campionato con l’altro portiere Ratto; Tancredi disputò un campionato eccezionale, contribuendo alla salvezza della squadra.
La Juventus credeva molto nel giovane Tancredi e decise di fargli fare ulteriore esperienza cedendolo in prestito in serie B al Potenza Sport Club e, dunque, promuovendolo, dalla C alla B, per l’ottimo campionato disputato in Sicilia.
D’altro canto il Potenza Sport Club era reduce dalla strepitosa stagione dell’anno precedente nella serie cadetta con la valorizzazione di diversi giovani, come ad esempio di Roberto Boninsegna, in prestito al Potenza dall’Inter del Presidente Moratti, diventato poi negli anni seguenti, unitamente a Gigi Riva, il migliore attaccante italiano e di Silvino Bercellino II, quest’ultimo giovane attaccante in prestito al Potenza dalla Juventus, che diventando vice capocannoniere della serie B con la formazione potentina con 16 reti realizzate, alle spalle di Virginio De Paoli e Sergio Clerici, fece ritorno a Torino alla corte della società bianconera nella stagione successiva 1965-66.
La formazione lucana, allenata dal mister Egizio Rubino, cognato di Oronzio Pugliese, aveva sfiorato la promozione in serie A e, dunque, visto anche i buoni rapporti fra il Presidente del Potenza Dott. Nino Ferri con Dirigenza bianconera, il giovane portiere Tancredi approdò in Basilicata nella stagione calcistica 1965- 66 alla corte del nuovo allenatore rossoblù, il cesenate Renato Lucchi.
Tancredi, fra l’entusiasmo dell’ambiente potentino che aspirava alla massima serie, ritrovò a Potenza, tra l’altro, due compagni delle giovanili Juventus, ovvero i difensori Caocci e Coramini, con i quali instaurò un rapporto di profonda amicizia; ma, causa il servizio militare, disputò solamente venti partite in rossoblù alternandosi con l’esperto portiere Luciano Masiero, bandiera storica della formazione rossoblù per aver contribuito, negli anni precedenti, al salto di categoria del Potenza dalla serie D alla serie B.
Le prestazioni di Roberto Tancredi a Potenza, nonostante l’handicap della leva militare, furono eccezionali; ancora oggi, infatti, i tifosi potentini, ovvero quelli più anziani, ricordano le sue strepitose parate, attraverso le quali si evidenziava la sua stoffa e si intravedeva un futuro da campione.
Nella stagione 1965-66 il Potenza di Lucchi decise di puntare per il reparto del portiere, dopo la partenza di Ducati, sulla coppia Masiero-Tancredi, ovvero un portiere esperto e l’altro giovane promessa.
Tancredi esordì nel Potenza, a seguito della squalifica del portiere Masiero, in occasione della seconda partita del girone di andata del 12.09.1965, partita Reggiana-Potenza, terminata con il punteggio di 2-0 per gli emiliani.
Nel suo esordio in B a Reggio Emilia il giovane Roberto disputò una prestigiosa partita con diversi interventi di ottima fattura e parando, tra l’altro, un rigore all’esperto calciatore Meregalli della Reggiana sul punteggio di 0-0, alla presenza sugli spalti di osservatori juventini che seguivano il ragazzo.
Naturalmente nel corso della stagione il ballottaggio con l’esperto Masiero fu forte, ma Tancredi divenne titolare inamovibile fino alla partita interna con il Mantova che schierava in porta un certo Dino Zoff; partita che il Potenza perse di misura per 0-1 a seguito di una corta respinta proprio di Tancredi all’85’ che propiziò la rete vittoria del forte Mantova.
Dopo la partita disputata contro il Mantova ed in virtù del servizio militare che limitava gli allenamenti settimanali, Tancredi cedette il posto da titolare a Masiero, per poi riprenderselo dalla partita del 20.02.1966 -Potenza-Modena 1- 1-, totalizzando n. 20 presenze su 38 partite di campionato e con n.22 reti subite.
Complessivamente un buon campionato di serie B con i colori rossoblù del Potenza e, dopo la parentesi in Basilicata, Roberto Tancredi disputò due campionati con la Sambenedettese in serie C non subendo rete per ben 958 minuti, ovvero per oltre dieci partite, per ritornare a Torino nella Juventus di Rabitti, in serie A nella stagione 1968-69, come rincalzo di Anzolin e di Sarti, quest’ultimo mitico portiere dell’Inter stellare degli anni sessanta.
Nella stagione successiva 1969-70 Tancredi divenne titolare della Juventus (portieri di riserva Anzolin e Piloni), disputando due campionati 69-70 e 70-71 ad alto livello, diventando protagonista in assoluto in campionato e nelle coppe europee.
Nelle coppe europee, infatti, due partite evidenziarono il valore del portiere bianconero; nel ritorno degli ottavi di finale, a Torino, contro il Pécs Dósza, squadra ungherese già sconfitta in trasferta con un goal del giovane Causio, dove Tancredi diventò autentico protagonista, mettendo una pezza, come si suol dire, con i suoi grandi interventi, agli improvvisi sbandamenti della retroguardia juventina.
Prima del riposo, ovvero alla fine del primo tempo, Tancredi parò un rigore, propiziando in tal modo la vittoriosa reazione della squadra nella ripresa.
L’altra partita che lo vide nei panni di protagonista fu la partita in Inghilterra contro il Leeds, finale di ritorno.
La Juventus pareggiò per 1-1, grazie soprattutto alla sicurezza del suo portiere, che dimostrò abilità e coraggio nelle mischie furibonde in area bianconera, specialmente nel primo tempo.
Con il campionato del 1970-71 si chiuse il breve ma intenso momento di Tancredi con i colori bianconeri della Juventus.
Tre annate calcistiche in maglia bianconera, di cui due campionati intensi, a grande livello, a dimostrazione del suo immenso valore.
Portiere di talento, ragazzo serissimo, Roberto Tancredi può avere il solo
rammarico di non aver vinto scudetti, avendo lasciato la Juventus proprio alla vigilia del ciclo delle vittorie.
Roberto Tancredi, infatti, con l’avvento di Vycpalek nuovo allenatore della Juventus, lasciò la maglia numero uno bianconera, indossata per sessantaquattro volte, al giovane emergente Carmignani proveniente dal Varese (con riserve di quell’annata vycpalettiana i giovani rincalzi Alessandrelli e Piloni).
Roberto Tancredi si trasferì a Mantova in serie A; in seguito, giocò anche nella Ternana in A, nel Brescia, in serie cadetta ed infine chiuse la carriera nel Livorno in serie C.
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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