Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato dell'ASD Marmo Platano club di Muro Lucano che milita nel campionato di Promozione Basilicata. 

Nel silenzio assordante delle istituzioni locali, l’ASD Marmo Platano ha deciso di levare il suo grido di protesta davanti all’ennesima dimostrazione di come lo sport dilettantistico venga trattato come un fastidio, anziché come una risorsa da valorizzare. Il motivo? Due striscioni pubblicitari. Sì, avete letto bene. Due semplici striscioni, regolarmente legati a contratti di sponsorizzazione con Macchia Energy srl e Monte Raitiello srl, sono improvvisamente diventati un problema. Dopo anni di attività, di passione, di sacrifici e impegno a favore dei giovani del territorio, qualcuno ha deciso che proprio quei due striscioni devono essere rimossi, perché necessiterebbero di un'autorizzazione comunale. Un cavillo burocratico, che colpisce solo quei due striscioni e non gli altri presenti. Perché? È evidente che non siamo davanti a un semplice "problema tecnico". Siamo invece davanti a un atto politico, forse dettato da logiche che nulla hanno a che fare con lo sport e tutto con le dinamiche del potere. Si mette il bastone tra le ruote a una società dilettantistica per due sponsor riconducibili a un imprenditore lucano, e nel farlo si colpisce l’intero tessuto sociale che vive intorno al calcio giovanile. È bene ricordarlo: le società come l’ASD Marmo Platano sopravvivono grazie alla sponsorizzazione privata. Nessun sostegno concreto arriva dalle amministrazioni, che prediligono il ritorno d’immagine di eventi una tantum come le manifestazioni patinate tipo il Giro d’Italia, ma che nulla lasciano sul territorio, se non qualche selfie. Lo sport di base, invece - quello che cresce generazioni, educa al rispetto, tiene i ragazzi lontani dalla strada - muore nel disinteresse generale. Questo è un grido d’allarme, non un capriccio: avremmo dovuto sospendere le attività, ma il rispetto verso i genitori e i ragazzi ha prevalso. È la reazione di chi non accetta che il volontariato sportivo venga soffocato da scelte arbitrarie, selettive, e – diciamolo chiaramente – autoritarie. Se oggi si impedisce l’affissione di due striscioni, domani cosa sarà vietato? Le magliette con i loghi degli sponsor? La comunità merita risposte, ma soprattutto merita rispetto. E se questo è il modo di trattare chi costruisce con passione e impegno uno spazio di crescita per i giovani, allora viene da chiedersi: a chi interessa davvero il futuro del calcio giovanile?

Sezione: Calcio lucano / Data: Mer 11 giugno 2025 alle 21:51
Autore: Redazione
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