"Ce l’ho fatta papà". Nell’urlo di Luigi Busà verso la telecamera, dopo aver vinto il primo oro olimpico per l’Italia nel karate, c’è tutta l’essenza di un campione che ha costruito il suo successo su due pilastri: la famiglia e l'amore per la propria terra, la Sicilia. Oggi vediamo il "Gorilla di Avola" Busà diventare campione olimpico battendo il fenomeno Rafael Aghayev nella Nippon Budokan di Tokyo, la casa del karate. Ma dietro quel ragazzone agile e imprendibile sul tatami, c’è un passato in cui Luigi ha dovuto battere ben altri avversari: i bulli che da piccolo lo accusavano di avere qualche chilo di troppo. "Non ascoltarli, vieni con me, farò di te un campione", gli disse papà Sebastiano.

Da quel momento Nello Busà, come lo chiamano tutti nel piccolo paese in provincia di Siracusa, è diventato non solo padre, ma anche maestro, preparatore atletico, mental coach del figlio. Un figlio che oggi continua ancora ad allenarsi con il padre in Sicilia, creando un collegamento con le origini del karate, nato in un’altra isola, a Okinawa. Oltre a papà Nello, anche le sorelle di Luigi (Lorena e Cristina) sono due karateka. E persino la moglie di Luigi, Laura Pasqua, è una campionessa nel kumite. Un'intera famiglia alimentata dall'amore per il karate, perché c'è una fame che il Gorilla di Avola non potrà perdere mai: la fame di vittorie.

Luigi Busà è nato ad Avola (Siracusa) il 10 Ottobre 1987, fa parte del gruppo sportivo dei Carabinieri, è il capitano della Nazionale di karate. Nel suo palmares: campione del mondo a Parigi 2012 e Tampere 2006, più tre argenti ed un bronzo iridati. 5 titoli europei e altre 14 medaglie (tra individuali ed a squadre), argento ai Giochi Europei di Baku 2015, 12 volte campione italiano. E adesso un meraviglioso oro olimpico ai Giochi di Tokyo.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 06 agosto 2021 alle 21:07 / Fonte: Sky Sport
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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