Giuseppe Pasini accelera sul Brescia. Non può fare altro. Il tempo stringe, c’è tempo fino al 15 luglio per cambiare la denominazione della sua società attuale, la Feralpisalò, e per trasferirne la sede dal lago di Garda alla città. Il dado è tratto, ma ci sono parcchi Rubiconi da guadare prima di poter dire conclusa con soddisfazione questa operazione, che consentirebbe al Brescia di restare tra i professionisti. Ma Pasini sta lavorando perché ci siano le condizioni giuste per un suo impegno. Ecco le principali.

L’obiettivo di Pasini è di non accollarsi da solo l’onere dell’operazione-Brescia. Cerca, quindi, nuovo soci di peso, soprattutto giovani, e non è solo per una questione economica. L’idea-cardine del progetto è creare una società di cui i bresciani vadano orgogliosi non solo per i risultati ma anche per la sua struttura, per gli uomini che la compongono. E punta molto anche sulla brescianità, che in questi anni celliniani è venuta sempre meno. Pasini, che in agosto compirà 64 anni, ha tempo per essere a lungo il presidente biancazzurro ma punta anche ad avere, all’interno, una figura imprenditoriale giovane che un giorno possa succedergli alla guida della società.

Qualcosa si sta muovendo e nei primi giorni della settimana prossima dovrebbe arrivare qualche novità su questo fronte. La certezza è la presenza di Daniele Scuola e della sua Dac, l’azienda di Flero specializzata nella distribuzione di alimenti e bevande per la ristorazione. Scuola ha assicurato la disponibilità a continuare a sostenere il Brescia lasciando il suo marchio sulle maglie, restando dunque sponsor principale. E sui social girano immagini di una maglia del Brescia con il doppio marchio: accanto a Dac, Feralpi Siderurgica, il gruppo con sede a Lonato di cui Pasini è leader.

Allo stesso tempo Scuola ha sempre escluso una sua partecipazione diretta, un suo coinvolgimento diretto nella società. Cambierà idea se Pasini dovesse portare in porto l’operazione?

Giovedì Pasini è stato al centro dell’attenzione all’Assemblea Generale di Confindustria Brescia, svolta al Brixia Forum, che ha eletto il nuovo presidente, Paolo Streparava. L’argomento-Brescia inevitabilmente ha tenuto banco. C’è stato pure qualche pour parler con i colleghi industriali: se son rose, si saprà nei prossimi giorni. Ma è arrivata, significativa, la «benedizione» del nuovo numero 1 di Confindustria Brescia: «La sua scelta, se portata a termine, potrà avere un non indifferente impatto economico-sociale. Per fare un’operazione del genere servono passione e competenza. Pasini ha sia la passione che la competenza», le parole di Streparava, che assicura «sostegno morale» all’imprenditore siderurgico, amico di vecchia data.

Ma Pasini cerca sostegni più... tangibili. E intende trasferire da Salò a Brescia non solo la sede ma anche il modello di gestione. Dal 2009, anno della fondazione, la Feralpisalò ha saputo attrarre e mantenere 170 aziende-sponsor con un lavoro di anni, portato avanti dall’ufficio comunicazione e del marketing che hanno lavorato sempre a stretto contatto con i partner, non trascurando nessun aspetto. La filosofia della Feralpisalò di Pasini, al riguardo, è: il calcio è un’azienda e per questo il rapporto con le aziende del territorio deve essere continuo e privilegiato.

Il risultato? Anche dopo la retrocessione in Serie B di un anno fa, nessuno dei partner della Feralpisalò ha ridimensionato l’impegno. Molti l’hanno mantenuto invariato, qualcuno l’ha addirittura aumentato per la fiducia nella figura di Pasini. E anche per queste realtà l’operazione-Brescia è una grande opportunità: per la visibilità che dà la piazza, per il prestigio.

A oggi l’incontro-bis con la sindaca di Brescia Laura Castelletti, non è ancora stato fissato. E quando avverrà le parti sperano che sia per dire che è fatta. Uno degli argomenti, anzi dei nodi è il Rigamonti. Massimo Cellino è titolare di una concessione fino al 2028, ma il contratto co il Comune decade se: 1) non vengono pagate 2 rate, anche non consecutive; in questo caso l’inadempienza riguarda le ultime 2 scadenze per un totale di 157.500 euro; 2) la priorità dell’utilizzo del Rigamonti va alla squadra di maggior pubblico interesse. Se l’operazione-Pasini andrà in porto, e Palazzo Loggia si è sbilanciata a favore della felice conclusione, il suo Brescia diventa la squadra con questi requisiti, molto più dell’eventuale formazione che Cellino, in teoria, potrebbe iscrivere in Eccellenza. O il proprietario degli ultimi 8 anni darà battaglia anche su questo?

Tornando al Comune, per contribuire in modo decisivo al completamento dell’operazione, saranno necessarie anche condizioni più favorevoli per la nuova proprietà sull’utilizzo dell’impianto di Mompiano. Ma sotto questo aspetto non dovrebbero esserci problemi di alcun genere. Intanto Pasini continua a lavorare e accelera sul Brescia. Non può fare altro, il 15 luglio non è poi così lontano.

Sezione: Mondo Calcio / Data: Dom 15 giugno 2025 alle 12:53 / Fonte: bresciaoggi.it
Autore: Redazione
vedi letture
Print