La fase di stallo che sta vivendo il Cerignola non è solo una parentesi, ma un segnale che le scelte fondamentali per il futuro del club sono più che mai urgenti. Dopo una stagione straordinaria, ma al contempo estenuante, è arrivato il momento di fare i conti con una realtà che non può più essere ignorata. Il Cerignola, infatti, si trova oggi a una vera e propria biforcazione: da una parte, l’ambizione di spingere per la Serie B; dall’altra, l’opzione più prudente di ridurre il monte ingaggi e riorganizzare la squadra su basi più sostenibili.
In queste ore si stanno consumando i primi colloqui tra la proprietà e il direttore sportivo Elio Di Toro, che da sei anni guida la progettualità gialloblù con risultati che, purtroppo, sono ancora lontani dal dare la certezza di un percorso lineare e senza intoppi. Il prossimo incontro, previsto per l’inizio della settimana, potrebbe essere cruciale per capire il destino del ds, ma anche quello dell’intero Cerignola.
Elio Di Toro è chiaro: vuole continuità. La sua priorità è una stabilità progettuale che gli permetta di operare in serenità, senza il rischio di trovarsi di fronte a cambi di rotta improvvisi e poco chiari. Ecco perché ha chiesto un impegno a lungo termine, con la garanzia di poter costruire un ciclo che vada almeno fino al 2029, possibilmente senza l’incubo di dover vendere i pezzi pregiati ogni estate. Il contratto in scadenza nel 2026 potrebbe non bastare, e Di Toro chiede ora una firma su un progetto che sia strutturato e solido, indipendentemente dall’obiettivo della Serie B.
Una decisione che non dipende strettamente dalla promozione in cadetteria. Anche se la Serie B è l’ambizione dichiarata del club, Di Toro non si fa illusioni e sarebbe disposto a rimanere al Cerignola anche in caso di ripartenza su basi più modeste, magari puntando su un progetto che valorizzi i giovani talenti e che non metta in discussione la sua visione di medio-lungo periodo.
Nicola Grieco, presidente del Cerignola, si trova ora davanti a un bivio: mantenere alta l’asticella, proseguendo sulla strada della Serie B con l’obiettivo di rinforzare l’organico, o fare i conti con una realtà economica che impone una razionalizzazione della rosa e un abbassamento dei costi. Il punto centrale di questa riflessione è proprio l’aspetto economico: monetizzare su alcuni dei protagonisti dell’ultima stagione potrebbe essere una mossa obbligata per alleggerire il monte ingaggi, ma sarebbe anche un segnale di ridimensionamento per un club che ha assaporato la possibilità di una promozione e ora si ritrova a dover scegliere quale strada percorrere.
L’incertezza su quale direzione prendere sta creando una spaccatura anche all’interno della società e tra i tifosi. Da un lato, c’è chi invoca la continuità con il progetto, convinto che l’ambizione di Serie B sia ancora possibile con una strategia ben pianificata. Dall’altro, però, ci sono anche voci che suggeriscono una pausa di riflessione, una stagione di transizione per preparare il Cerignola a sfide future senza rischiare di bruciare troppo in fretta risorse preziose.
E poi c’è la situazione del mister Giuseppe Raffaele, legato al Cerignola fino al 2026, che si trova in una posizione delicata. Arrivato per risollevare la squadra dopo la gestione Tisci, Raffaele ha fatto un buon lavoro, ma con la sfida della Serie B non ha raggiunto l’obiettivo. Le sue capacità non sono messe in discussione, ma sarà fondamentale capire quale progetto avrà davanti. Se il Cerignola deciderà di rimanere su un binario ambizioso, Raffaele potrebbe essere il tecnico giusto per guidare la squadra nella nuova avventura. Ma se invece si dovesse optare per un ridimensionamento e una valorizzazione dei giovani, potrebbe servire un cambiamento anche a livello di panchina.
Nel frattempo, i tifosi aspettano con ansia risposte chiare. Il futuro del Cerignola passa dal prossimo incontro tra Grieco e Di Toro, e proprio da quella discussione dipenderà il destino non solo del direttore sportivo, ma anche di Raffaele e di molti dei protagonisti dell’ultima stagione. Un incontro che potrebbe segnare la linea di demarcazione tra il passato e il futuro di una delle realtà più promettenti del calcio italiano. I tifosi vogliono certezze, non parole vuote. E le scelte che verranno fatte ora determineranno se il Cerignola avrà davvero un progetto solido su cui costruire o se dovrà ricominciare da zero, con tutte le difficoltà che una tale transizione comporterebbe.
Autore: Redazione
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