Oggi il nostro storico, Vittorio Basentini, ci regala una vera "chicca", una partita difficile da scovare negli almanacchi. Si tratta dell'amichevole con un grande Napoli disputata al Viviani giovedì 17 aprile del 1975. I partenopei guidati da Luis Vinicio si piazzarono secondi in quella stagione dietro la Juventus che conquistò il tricolore con soli due punti di vantaggio. Di contro un grandissimo Potenza quello, per intenderci, che vinse lo spareggio di Bari contro la Juve Stabia e salì in serie C. Oltre a mister Vinicio, gli azzurri vantavano una compagine di primissimo livello con Bruscolotti, Carmignani, Iuliano e altri che molti ricorderanno. Intanto, il mondo segue con apprensione le vicissitudini della Cambogia che cade in mano ai Khmer rossi, un conflitto che portò circa 3 milioni di vittime, mentre in Italia si viveva la "primavera di sangue". Il calcio fa da panacea e il rettangolo verde rimane pur sempre un diversivo dai problemi quotidiani. Quell'anno il Potenza disputò anche un'altra gara amichevole di spessore contro la squadra ucraina del Tavria che, tra i dirigenti, annoverava una delle leggende del calcio: Lev Ivanovič Jašin, detto Ragno Nero o Pantera Nera e pallone d’oro nel 1960-61. Ma torniamo a quel giovedì di aprile con la cronaca e tante "curiosità" ...
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Amichevole-Stadio Viviani - 17.04.1975
S.C. POTENZA – SSC NAPOLI 0-2
RetI: 20' Braglia, 40’ Clerici.
Arbitro: Lamorgese di Potenza.
Potenza: Nolè, Gobbi, Sollini, Lasagni, Campagna, Caligiuri, Rinaldi, Cataldi, Latorraca, Savarese, Scarpa. 12.Birtolo, 13.Cammarano, 14.Ciccarese, 15.De Girolamo, 16.De Paoli, 17.Pellè, 18.Menichelli, 19.Sironi, 20.Cillis, 21.Croci, 22.Stenta (3° Portiere). All.Lino De Petrillo.
Napoli: Carmignani, Bruscolotti, La Palma, Orlandini, Vavassori, Burgnich, Canè, Esposito, Clerici, Juliano, Braglia. 12.Favaro,13.Landini I, 14.Pogliana, 15.Punziano, 16.Albano, 17.Rampanti, 18.Vendrame, 19.Massa, 20.Ferradini. All.Luis Vinicio.
Foto ricordo di Bruno Rinaldi con Tarcisio Burgnich prima della partita amichevole POTENZA-NAPOLI disputata al Viviani nel 1975.
La stagione calcistica 1974-75 rappresentò una stagione particolare per i colori rossoblu.
Naturalmente tale stagione calcistica viene ricordata negli ambienti sportivi potentini per la promozione in serie C del Potenza di Lino De Petrillo e del Presidente Dott. Faustino Somma a seguito dello spareggio vinto a Bari contro la Juve Stabia, ma di tale stagione si ricordano anche due amichevoli di lusso disputate al Viviani, ovvero l’amichevole contro la squadra ucraina del Tavria, con la presenza in veste di dirigente del mitico portiere russo Lev Jascin, pallone d’oro nel 1960-61, oltre che dell’amichevole disputata il 17.04.1975 contro il forte Napoli del Presidente Ing.Corrado Ferlaino e dell’allenatore brasiliano Luis Vinicio, calciatore del Napoli dal 1955 al 1960 e ricordato a Napoli con il soprannome “O Lione”, in particolare allorquando Il 6 dicembre 1959, in occasione dell’inaugurazione dello Stadio San Paolo a Fuorigrotta, segnò un gol in semi-sforbiciata, che permise al Napoli di battere la Juventus per 2-1.
In occasione dell’impegno della Nazionale Italiana di calcio di sabato 19 aprile 1975 a Roma allo Stadio Olimpico –partita ITALIA-POLONIA 0-0 – per le qualificazioni europee
Italia: ZOFF, GENTILE, ROCCA, CORDOVA, BELLUGI, FACCHETTI, GRAZIANI, MORINI, CHINAGLIA, ANTOGNONI, P. PULICI. All,Bernardini.
partita per la quale, nonostante il Napoli occupasse il secondo posto in classifica in serie A, non venne convocato nessun giocatore partenopeo e con il campionato di massima serie fermo per un turno, il Napoli venne a giocare al Viviani un’amichevole contro il Potenza, allora capolista del girone G della Serie D.
Diciamo subito che il Potenza nella primavera del 1975 non era al massimo della condizione e sentiva alle spalle il fiato della Juve Stabia che, domenica dopo domenica, stava recuperando i punti di distacco dalla formazione rossoblu.
Il Potenza era reduce da un sofferto pareggio per 0-0 a Rionero contro la Vultur Rionero, altra formazione lucana della serie D, e la domenica del 20.04.1975, dopo l’amichevole con il Napoli di giovedi 17 aprile 1975, il Potenza vinse sul neutro di Melfi per 2-0 contro la Puteolana con doppietta di Nando Scarpa.
Il Napoli,invece, dopo aver perso lo scontro diretto a Torino contro la Juventus capolista, la domenica precedente dell’amichevole di Potenza, aveva strapazzato la Ternana al San Paolo per 7-1 e la domenica del 23.04.1975 vinse al San Paolo per 3-2 contro l’Inter.
Il Napoli contese lo scudetto alla Juventus fino all’ultima giornata, distanziato di soli due punti dai bianconeri; in pratica il Napoli perse lo scudetto perchè furono fatali le due sconfitte contro la Juve per 2-6 al San Paolo e per 2-1 a Torino.
L’amichevole del Napoli a Potenza venne disputata grazie ai buoni rapporti fra il Presidente Somma e la Società del Napoli calcio, in particolare con il Presidente Ing.Ferlaino, imprenditore napoletano del settore delle costruzioni edilizie.
Nell’ambito della futura ed imminente programmazione messa in atto dal Presidente potentino Dott.Faustino Somma per il salto prima in serie C e poi in serie B nel giro di tre anni, il Potenza, infatti, intese stringere un rapporto di collaborazione reciproco, mirato sulla valorizzazione di giovani talenti, con il Napoli calcio.
A seguito di tale intesa fra le due società il Presidente Somma cedette, a titolo di prestito, il giovane portiere potentino Vito stenta, elemento della formazione Beretti del Potenza, che giocò nella stagione 1975-76 con la formazione Primavera del Napoli di Mister Rivellino.
Lo stesso Presidente del Potenza strappò il prestito, a titolo gratuito, per la futura stagione 1975-76, di ben quattro elementi della formazione Primavera partenopea che aveva vinto nel febbraio del 1975 il Torneo Internazione giovanile di Viareggio, grande vetrina di giovani calciatori delle maggiori squadre europee di calcio.( Masiello,Jovino, Bracchini e Punziano).
Dei quattro elementi lo stopper Punziano, che già faceva parte della rosa di prima squadra, venne trattenuto a Napoli dall’allenatore Pesaola, perchè ritenuto già pronto per la massima serie.
Da dire che il Napoli aveva anche l’occhio puntato sull’estroso Nando Scarpa, vecchia conoscenza dell’allenatore Vinicio sin dai tempi di quando il mister brasiliano allenava l’Intenapoli in serie C, all’epoca seconda squadra del Napoli del Rione Vomero che giocava allo Stadio Collana.
Inoltre da dire che Scarpa, in comproprietà fra il Potenza ed il Sorrento, era ben conosciuto a Napoli in quanto nella stagione 1971-72 gioco con il Sorrento in serie B, le cui partite casalinghe vennero giocate allo Stadio San Paolo di Napoli.
L’estroso Scarpa, giocò ancora con il Sorrento in serie C nella stagione 1975-76, segnando ben 18 reti fra campionato e Coppa Italia alle spalle del potentino Gaetano Montenegro del Lecce che vinse la classifica cannonieri della C con ben 21 reti; il Napoli, invece, acquistò” Mister due miliardi”, ovvero il centravanti Beppe Savoldi dal Bologna, Sperotto dal Varese in A e il centrocampista Boccolini dal Brindisi serie B, vecchia conoscenza di Vinicio, oltre ad inserire in prima squadra il giovane emergente attaccante napoletano Pasquale Casale.
La partita amichevole fra Potenza e Napoli venne giocata in un clima ottimale e la gara fu davvero piacevole per larghi tratti; in pratica le due squadre nel primo tempo si affrontarono senza alcun timore ed il Napoli liquidò la formazione rossoblu con due reti scaturite da una netta supremazia territoriale sul campo.
Nel Potenza in evidenza il grintoso Bruno Rinaldi, davvero una buona prestazione dell’ex juventino, che saltò in dribblin diverse volte il terzino La Palma, pupillo di Vinicio, Scarpa, sempre pericoloso con i suoi guizzi che tenne in apprensione il bravo portiere Carmignani, il centrocampo tutto con Lasagni,Cataldi ,Savarese ed anche la difesa ben impostata su Caligiuri.
Nel secondo tempo spazio ai rincalzi da entrambe le formazioni, in virtù dei successivi impegni di campionato; con i rincalzi del Napoli a bordo campo agli ordini del preparatore Prof.Delfrati.
Interessante e scherzoso fu il duello Bruscolotti-Scarpa, ricordando i tempi della serie C, allorquando il terzino azzurro militava nel Sorrento insieme all’estroso Scarpa, in seconda battuta l’arcigno Burgnich con funzioni di libero per l’occasione.
Nel Napoli tutti in palla, in evidenza i due brasiliani Canè e Clerici, quest’ultimo centravanti brasiliano vecchia conoscenza del Potenza ai tempi della B nel Lecco, poi Braglia,Burgnich,ovvero il marcatore di Pelè nella finale di Mexico’70 Brasile-italia, La Palma e Beppe Massa nel secondo tempo.
A fine partita baci e abbracci, augurando al Napoli lo scudetto per il prossimo anno ed auguri anche al Potenza, affinchè potesse vincere il campionato di serie D ed il duello con la Juve Stabia, come poi avvenne nello spareggio di Bari.
Le reti del Napoli,entrambe nel primo tempo, vennero segnate dai due attaccanti Braglia e Clerici a seguito di azioni corali della formazione partenopea impostate dal capitano Totonno Juliano, ex della Nazionale Italiana al Mundial di Mexico’70 e con il supporto dei centrocampisti Orlandini ed Esposito.
Sintesi dell’annata calcistica 1974-75 del Napoli Calcio.
Il Napoli Calcio nel 1974 era reduce da un terzo posto in campionato.
A Napoli Vinicio era considerato una specie di profeta, poteva dunque azzardare la mossa tattica che gli stava a cuore. Gli davano del visionario, per quel Napoli “strano”, tutto racchiuso in trenta metri, accorciato come zona comanda; e soprattutto per le tempeste cui esponeva il povero Tarcisio Burgnich, costretto a 35 anni a trasformare il suo compassato e prudente modo di fare il libero in interpretazioni audaci, da costruttore di gioco pronto alle avanzate, e il portiere Carmignani, destinato a trovarsi spesso in balia degli attaccanti avversari che superavano la linea difensiva. Le prime brillanti settimane di campionato, però, premiarono la squadra e Vinicio venne applaudito come geniale innovatore. Il tecnico ci prese gusto, il suo amore per la battuta paradossale si sposò con la voglia e la necessità di stimolare i tifosi e arrivò a ottobre a sfidare l’asfittica Nazionale di Fulvio Bernardini. Contrariato per la tenacia con cui il Ct continuò a ignorare i suoi giocatori nonostante le ottime prestazioni, il tecnico affermò che il Napoli era pronto a sfidare la squadra azzurra: se il Napoli avesse battuto la Nazionale, il tecnico avrebbe pagato un banchetto per tutti a Borgo Marinaro.
Il giocattolo si ruppe il 15 dicembre 1974 sul clamoroso 6-2 che in contropiede la Juventus di Parola inflisse agli uomini di Vinicio al San Paolo, subito dopo la loro eliminazione dalla Coppa Uefa da parte del Banik Ostrava. «Circa la tattica reinventata da Vinicio» gongolava allora Gianni Brera, italianista di ferro, «ho già avuto occasione di dire che è cervellotica e pericolosa: qualcuno si è sdegnato: subito dopo è scesa la Juventus a Napoli e ha vinto 6-2. Era la stessa Juventus che aveva penato a battere la Roma e l’Inter. Il Napoli non ha ritenuto di doverla rispettare e le sì è spalancato addossando i difensori ai centrocampisti: nelle molte pertiche libere davanti a Carmignani, gli juventini si sono avventati a turno creando come minimo dodici palle gol. Allora Vinicio ha ammesso di essere ancora giovane, come tecnico, e di dover imparare molte cose. E sembrato a tutti pieno dì umiltà e saggezza. Si è poi saputo che, prima di dichiararsi tanto umile, il brasileiro aveva tentato di scagionarsi addossando ai centrocampisti la responsabilità di quella Waterloo. I centrocampisti gli hanno risposto per le rime. Se rimarrà ancora in sella, converrà a Vinicio di mettere Burgnich al suo posto e di giocare come cercano tutti in questa valle di lacrime, stretti a difesa e larghi in attacco».
Il Napoli targato Vinicio nell’annata calcistica 1974-75 sfiorò lo scudetto, come mai aveva fatto fino ad allora nella sua storia, si classificò al 2° posto, con 41 punti, due in meno della Juventus campione.
A rinforzare la difesa arrivarono Tarcisio Burgnich e La Palma, molto utile fu anche l'acquisto di Beppe Massa, la marcia degli azzurri fu irresistibile, per 24 giornate gli azzurri si alternarono al comando con la Juventus, alla 25° giornata ci fu proprio lo scontro diretto con i bianconeri.
Napoletani da ogni parte d'Italia si riversarono a Torino, per una sfida epica, i bianconeri andarono in vantaggio con Causio, pareggiò per il Napoli Juliano, ma due minuti dal termine i sogni di scudetto furono infranti dall'ex Josè Altafini, che entrato in campo negli ultimi quindici minuti, sentenziò il 2 - 1 per la Juventus.
La domenica successiva il 13.04.1975 gli azzurri scaricarono la propria rabbia e delusione contro la malcapitata Ternana a cui rifilarono 7 reti, utili solo per lo spettacolo e per laurearsi squadra con il miglior attacco, con 50 reti realizzate.
Il campionato di serie A riposò,quindi, per un turno a seguito di un impegno della Nazionale.
Pertanto in attesa della successiva partita del 27 aprile contro l’Inter a Napoli, la squadra partenopea del Napoli disputò a Potenza il 17 aprile una partita amichevole contro il Potenza di Mister De Petrillo.
Ancora oggi a Potenza è vivo il ricordo dell’amichevole del 1975 con il Napoli di Vinicio De Menezes, squadra partenopea che deliziò la platea del Viviani e che fu davvero ad un passo per vincere lo scudetto.
Autore: Redazione TTP / Twitter: @tuttopotenza
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