Vultur, parla l'ex Potenza Grillo: "Mi sento rionerese. Se non resto smetto...

Mariano Grillo, napoletano d’origine, classe 1978, centrale di difesa di ruolo, ma pure all’occorrenza terzino e mediano, vero punto di forza della Vultur ha ben chiaro quale potrà o non potrà essere il suo futuro calcistico a breve. “Non sono più un ragazzino e dopo tanti anni di calcio potrei anche decidere di appendere le scarpe al chiodo. Non mi resta che aspettare le decisioni della società bianconera e regolarmi di conseguenza”, dice il forte ed esperto atleta, mentre l’incontriamo mentre è al lavoro nell’esercizio commerciale di sua proprietà. “A parte tutto, mi sento rionerese a tutti gli effetti, visto che qui ho casa ed anche moglie che mi ha regalato due splendidi figli e che sta per arrivare pure un terzo. In ogni caso il mio futuro di vita è a Rionero e calcistico alla Vultur, se sarà il caso”, precisa un sorridente Grillo. Intanto, sembra proprio che per lui stia per arrivare una conferma in bianconero. Grillo, ancora con un fisico integro e tanta voglia di tirare calci al pallone, ritiene che “la stagione calcistica appena conclusa è stata storica per la Vultur”. “Non è facile per nessun club dilettantistico, - spiega Grillo - ma ormai in ambito interregionale, realizzare un triplete di grande valore calcistico. E’ stato un piacere essere stato parte integrante di un gruppo affiatato di atleti che si sono potuti avvalere della guida tecnica competente e seria di mister D’Urso e del sostegno appassionato ed instancabile di tifosi che nel nostro caso è sempre, comunque stato tale di rappresentare davvero il dodicesimo uomo in campo”. Ritieni che il prossimo anno in Serie D basterà in ogni caso che la Vultur Rionero mantenga l’organico tecnico attuale con qualche ritocco? “Premetto che si tratta di posizioni e valutazioni che spettano solo ai tecnici ed ai dirigenti – conclude Grillo -. In ogni caso, posso solo esprimere un giudizio del tutto personale. Ormai, più da rionerese e da tifoso vulturino. Potrebbero bastare anche pochi rinforzi di categoria. Ma ad un patto, però. Che siano in ogni caso all’altezza della situazione, forti ed esperti, cioè facciano la differenza”.