La Siritide, testata d'informazione dell'area Sud della Basilicata, ha proposto una intervista al presidente del Francavilla Calcio, realtà ormai stabile della Serie D e che lo scorso anno ha conteso al Cerignola la promozione in Terza Serie. Riproponiamo l'articolo del "Bollettino Multimediale di Informazione" a cura di Gianfranco Aurilio.

Quella che si è appena conclusa, per il Francavilla, è stata una stagione eccezionale culminata con la vittoria nei play-off dopo aver chiuso il campionato al secondo posto dietro l’Audace Cerignola. Uno tra i grandi protagonisti di questa grande annata è stato sicuramente l’allenatore Nicola Ragno, che ha lasciato i sinnici per tornare alla guida del Nardò. Che l’epilogo sarebbe stato questo lo avevamo capito dopo un’intervista, che il tecnico molfettese ci aveva rilasciato ad inizio dello scorso mese di giugno: abbiamo parlato di questo, e del futuro della compagine lucana, con il presidente Antonio Cupparo.

Presidente, dunque l’avventura con Ragno in panchina è arrivata al capolinea.
Sì, lui ne aveva parlato con Lazic a margine del premio AIAC che ha ritirato a Potenza, manifestando innanzitutto le sue esigenze di carattere lavorative, legate al suo impiego in banca, che lo costringono a rientrare tutti i giorni. Questo aspetto, collegato alla volontà di rimanere in famiglia, gli hanno fatto preferire una soluzione in Puglia. Il sentore già lo avevamo, per questo non abbiamo aspettato e, di comune accordo, ci eravamo detti che ognuno avrebbe pensato alle proprie necessità. E così, entrambi, ci siamo guardati intorno.

Ragno voleva un progetto vincente?
A mio avviso si è convinto che, con il Francavilla, non avrebbe potuto fare più di quanto già fatto. Ma questo è il suo modo di vedere, che non mi trova d’accordo. Sia chiaro, si è fatto tanto: ma se avessimo avuto un po’ di fortuna in più nelle partite cruciali saremmo arrivati molto più in alto. Non dico che avremmo insidiato il Cerignola, ma il gap sarebbe stato sicuramente inferiore e la capolista, che avrebbe comunque vinto il campionato, sarebbe stata costretta a sudarselo fino all’ultima giornata. Ad esempio: a Nola siamo andati a giocare senza mezza squadra ed abbiamo perso; A Brindisi abbiamo buttato una partita che avevamo completamente in mano; a Cerignola, abbiamo perso in nove con il nostro portiere espulso dopo appena 5 minuti; con la Nocerina ci siamo fatti gol da soli, sia all’andata che al ritorno; con il San Giorgio abbiamo perso in casa per un’altra autorete, dopo aver fallito dieci opportunità. Insomma, ripeto, si è fatto tantissimo ma in alcune occasioni potevamo fare di più. È chiaro che nessuno di noi dirà mai a qualcuno di venire qui per puntare a vincere perché noi siamo persone serie e non ci perdiamo in chiacchiere. A Francavilla non c’è la possibilità di fare la Serie C né da un punto di vista economico, né sotto il profilo logistico. È un’impresa già fare la Serie D perché, avendo il campo in erba naturale e non disponendo a Francavilla di un campo di sfogo, per fare allenamento siamo costretti a girovagare. Quindi, i problemi ci sono ma è chiaro che, se indoviniamo la stagione e possiamo chiudere al primo posto, non è che perdiamo di proposito per non fare la Serie C: vinciamo e poi si vede. Di fatti, abbiamo appena vinto i play-off.

Avete già individuato il nuovo allenatore?
Stiamo andando un po’ in sordina anche perché, con il fermo alla produzione che si protrae da quasi un anno, chiaramente, stiamo attraversando un momento difficile per cui stiamo riflettendo un attimino anche da un punto di vista economico. Stiamo facendo delle valutazioni per capire se, e come, si possa procedere: magari abbassando i costi e cercando dei nuovi sponsor, anche se sappiamo bene quanto sia un periodo complicato.

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Sezione: Primo Piano / Data: Sab 02 luglio 2022 alle 21:05 / Fonte: LaSiritide.it
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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