Fa discutere, e non poco, la chiusura delle scale mobili "Prima" a Potenza, prevista dal 1 gennaio 2026. Un impianto strategico per la mobilità urbana che, dopo oltre trent'anni di servizio, si ferma per la mancanza delle risorse necessarie alla manutenzione. La Basilicata, terra che da anni convive con le estrazioni petrolifere, continua a fare i conti con gravi carenze nei servizi essenziali: mancano ancora collegamenti adeguati, infrastrutture e servizi di base. L'alta velocità ferroviaria resta un miraggio, gli invasi idrici non garantiscono continuità e il trasporto su gomma vive da anni una fase di difficoltà.

La chiusura dell'impianto "Prima", non è figlia di un guasto improvviso ma di una lunga assenza di programmazione. Le risorse, sulla carta, esistono e a quanto pare nei fondi di coesione 2021-2027 con 180 milioni alla Basilicata, all'interno dei quali i 6,5 milioni necessari per intervenire sull'impianto. Ma intanto il servizio si ferma. A perdere, ancora una volta, sono i cittadini. Più che una sconfitta di singole amministrazioni, è il segno di una politica che fatica (da anni!) a trasformare le risorse in opportunità concrete per i lucani. E mentre le forze politiche continuano a litigare, la Basilicata resta ferma... in attesa che le promesse diventino finalmente realtà.

Sezione: La Voce della Basilicata / Data: Mer 31 dicembre 2025 alle 15:59
Autore: Red TTP / Twitter: @tuttopotenza
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