"C'è un'agenda di sensibilità fatta di 10-11 punti, peraltro nulla di sorprendente ma temi che già trattiamo da diverso tempo. E' stato un incontro tra persone che si conoscono, in un luogo che si conosce, su tematiche che si conoscono". Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, dopo aver partecipato alle riunioni informali di Giunta e Consiglio del Coni, a Palazzo H a Roma. Il mondo dello sport stima molto Abodi, manager che conosce i problemi, preparato come pochi sugli impianti grazie agli anni passati al Credito Sportivo. Per questo c'è ottimismo, si respira un'aria nuova, anche se i problemi sono tanti. "La priorità? Questo è un tempo che non ha priorità ma è un tempo di priorità, di contingenze legate alla questione dell'energia e all'emergenza sociale. C'è la ritrovata volontà di socializzare, di fare sport insieme e di ragionare sulle infrastrutture che riguardano i grandi avvenimenti. Ma non siamo entrati nel dettaglio. Ripeto, sono 11 punti che saranno l'architettura del mio mandato", ha spiegato Abodi. "Se ho trovato un mondo unito? Ho chiesto un mondo unito nel perseguimento degli obiettivi, e non perché c'è un pensiero unico. Non credo al pensiero unico e neanche all'unità per forza: credo che le differenze siano un valore e vadano ascoltate. Dove non ci sono, vanno stimolate. Quando c'è il pensiero unico non nasce nulla di buono". "Utilizzeremo tutti gli strumenti per catturare ulteriori spazi finanziari lavorando, come giusto che sia, nella collaborazione con i parlamentari", ha spiegato il ministro.

Riguardo ai temi sportivi inseriti nella Legge di Bilancio, "sapete che questa si chiude quando si chiude in Parlamento". Sulla riforma dello sport, in particolare sulle questioni del lavoro e del vincolo, "presuppone che si intervenga tanto più per le scadenze che conosciamo (gennaio 2023, ndr). Mi riservo facoltà dopo aver ascoltato tutte le parti su come approcciare i temi del vincolo sportivo e del lavoro. Sapendo che indietro non si torna" e che "sono principi sacrosanti e irrinunciabili, valutando con i portatori di interesse come formulare il calendario". Inoltre, in merito a possibili cambiamenti della riforma di fine 2018, "al momento no- ha chiarito Abodi- ma è un momento che passa presto e affronteremo anche quello, ma per andare avanti, non per tornare indietro". "Abbiamo voluto raccontare al ministro le criticità. Il contesto storico è negativo e stiamo vivendo delle difficoltà tra post Covid, guerra, caro bollette e situazione normativa che lui ha trovato. Ci sono anche scadenze di leggi che, nel pieno rispetto dei diritti e delle persone coinvolte, vedi i giocatori sottoposti a vincolo e i lavoratori, preoccupa tantissimo la filiera. Serve chiarezza e il ministro sa bene di cosa parliamo. Penso comunque che oggi è stata una giornata positiva come non lo era da diverso tempo. Se mi aspetto modifiche profonde alla riforma? No, sarei uno che non vive sulla terra, un sognatore. Quello che mi aspetto invece è che le spaventose intromissioni del passato non avvengano più", ha spiegato Giovanni Malagò. Hanno parlato anche alcuni presidenti. Marco Giunio De Sanctis (Federbocce) ha spiegato al ministro che "bisogna ridare potere al Coni e fare una legge per le società sportive".

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 23 novembre 2022 alle 21:33 / Fonte: larepubblica.it
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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