Il post Padova-Catania ha avuto, com’era prevedibile, una lunga coda di provvedimenti a causa dell’invasione della pista dell’Euganeo da parte di teppisti che occupavano il settore rossazzurro. Nella notte, gli uomini della Polizia di Padova e di Catania hanno continuato a visionare i filmati delle nove telecamere a circuito chiuso piazzate nello stadio alla ricerca di particolari per identificare alcuni dei protagonisti di una rappresaglia che è andata anche in diretta tv per via della gara trasmessa in chiaro da Raisport.

Ai cinque arresti operati tra la notte di martedì e nelle ore successive si sono aggiunti altre tre provvedimenti restrittivi. Dopo aver visionato i filmati gli uomini della Digos di Catania, in particolare il personale che si occupa della squadra tifoserie, hanno arrestato in differita altre due persone che erano tornate in Sicilia, mentre la Digos di Venezia ha portato in carcere un altro elemento che lavorava in una località veneta. Buona parte degli arrestati ha precedenti penali ed era reduce da provvedimenti restrittivi (Daspo) per via di incidenti causati durante avvenimenti sportivi.
Otto arresti, otto feriti, dunque. Il bilancio parziale è questo, ma ora si prevedono denunce e altri Daspo. Due degli agenti ricoverati in ospedale sono rimasti sotto osservazione, il vice questore colto da malore resta ricoverato in ospedale nel reparto di terapia intensiva.

Gli uomini della Digos di Catania e quelli di Padova visionano altri filmati per individuare ulteriori responsabili dei disordini di martedì sera all’Euganeo. “L’invasione dei 20 teppisti, ai quali si sono aggiunti altri non tifosi (i dati parlano di almeno 60 persone) viene monitorata in ogni aspetto e particolare”.

“Il ragazzo (40 anni) che ha aperto il cancello del settore ospiti presidiato da uno steward che oppone poca resistenza permettendo a un gruppo nutrito di teppisti di invadere la pista di atletica e di dirigersi verso le postazioni dei tifosi patavini, è stato arrestato martedì sera, subito insieme ad altri due concittadini di 40 e 41 anni che hanno precedenti per associazione mafiosa, rapina, reati contro la persona e il patrimonio e già raggiunti da Daspo”. Ai tre se ne sono aggiunti altri cinque. “Senza la flagranza di reato, la Digos delle due città provvederà a denunce e Daspo”.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 21 marzo 2024 alle 11:18 / Fonte: lasicilia.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print