Il calcio, si sa, non è solo uno sport. Per chi lo vive da tifoso vero, è una passione viscerale, un’emozione che occupa la mente per giorni, che esalta o abbatte, che unisce amici, famiglie, generazioni. Ma c’è un momento che nessuno può evitare: la delusione. Quella che arriva dopo una brutta partita, dopo una prestazione che lascia l’amaro in bocca

La prima reazione è quasi sempre la stessa: rabbia, delusione. Ci si sente traditi, non tanto dal risultato, ma dall’atteggiamento, dalla mancanza di grinta, dalla sensazione che “noi ci crediamo più di loro”. È umano. È da tifosi veri. Ma è anche in questi momenti che si vede la differenza tra chi ama e chi segue solo quando si vince

Proprio nei momenti bui, la voce del tifoso può diventare la scintilla che riaccende tutto. Il tifo non è solo presenza allo stadio, ma un’energia che arriva – e lo fa davvero – ai giocatori, alla società, all’ambiente.

La delusione più pericolosa è quella che spegne la passione. Quando cominci a pensare: “Tanto non cambierà nulla”, “Non meritano il nostro sostegno”, “Basta, mollo tutto”. Ma è proprio lì che il calcio perde la sua magia.

Essere tifoso significa amare anche quando fa male. Non si tratta di accettare tutto, ma di restare, anche quando sarebbe più facile andarsene. Perché quella maglia rappresenta qualcosa di più grande di una singola partita

Una brutta partita può spezzarti il cuore. Ma non può spezzare l’amore per la tua squadra. Rialzarsi da tifoso è semplice solo a parole, ma necessario per chi davvero crede in quei colori. Perché prima o poi si vince di nuovo. E quando succederà, sarà bellissimo dire:

“Io c’ero anche quando nessuno ci credeva più.”

Sezione: #MondoPotenza / Data: Lun 06 ottobre 2025 alle 21:18
Autore: Red TTP / Twitter: @tuttopotenza
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