Grande professionalità , competenze smisurate, idee chiare ed entusiasmo da vendere. Il tutto accompagnato da una buona dose di simpatia che non guasta. I tifosi del Potenza hanno cominciato a prendere dimestichezza con Fortunato “Natino” Varrà, nuovo direttore sportivo rossoblù che è stato ospitato in esclusiva negli studi de La Nuova Tv lunedì sera a Stop&Gol-sul canale 82 del digitale terrestre. Dopo l’esperienza come direttore sportivo tra i Dilettanti con Locri e Castrovillari, ha lavorato a Benevento come braccio destro del diesse Pasquale Foggia ed ora è pronto per intraprendere “in prima linea” questa nuova esperienza in rossoblù.

IMPATTO – Varrà ha cominciato parlando del suo impatto con la realtà e con il presidente Donato Macchia: “Ho avuto immediatamente un impatto positivo perché il presidente è una persona di spessore. Mi ha incuriosito e colpito la progettualità e tutto quello che ha detto. Lui ha in mente la creazione delle strutture che possano durare nel tempo e soprattutto vuole investire nel suo territorio”.

STIMOLI E RESPONSABILITÀ – Un compito, accettato con grande entusiasmo: “Non mi sento assolutamente ridimensionato, anche perché sono venuto in una piazza come Potenza e per me è motivo d’orgoglio e mi sento un direttore sportivo di Serie A qui. Cambia un po’ il mio ruolo rispetto al recente passato, ora avrò maggiori responsabilità ma sono cose che ho cercato io”.

GIRONE C – Lo stesso Varrà ha parlato di quello che potrebbe essere il girone meridionale: “Questo è il mio girone. Ho fatto sempre questi gironi. Conosco benissimo tutti gli ambienti e i giocatori. Sulla carta ci dovrebbe essere sulla carta un campionato leggermente più equilibrato e campionati del genere sono i più difficili da affrontare. Sicuramente ci sarà da lottare e da sudare, da soffrire e anche da gioire”.

PROGRAMMA A LUNGO TERMINE E STADIO – Sollecitato dalle domande del pubblico da casa, Varrà ha spiegato come il progetto Potenza sia a lungo termine e soprattutto legato alle strutture e all’organizzazione: “È impensabile voler provare subito il salto in Serie B. Il nostro è un programma a lungo termine anche perché fare il salto di categoria e non essere attrezzati per mantenerla, si illude solamente una piazza. C’è bisogno di strutturarsi in modo tale da poter provare a sostenere categorie importanti che allo stato attuale non è proponibile. Anche perché se il Potenza dovesse vincere il campionato e andare in Serie B e non poter giocare a Potenza, che senso avrebbe? Lo stadio è una struttura che ti potrebbe consentire di pensare e programmare un salto. Ad oggi la dimensione del Potenza come strutture è la Serie C”.

PERSONALITÀ E VOGLIA DI EMERGERE – La prima scelta di Sebastiano Siviglia come allenatore è legata ad un preciso identikit richiesto dalla società: “Si è deciso di puntare su un allenatore giovane, ma carismatico e che ha voglia di mettersi in discussione. Siviglia è un allenatore sanguigno che va bene per una piazza come Potenza dove i tifosi vogliono gente che lotta e suda e non vogliono i professori. Siviglia è un allenatore che riempie i parametri che si cercavano”.

MIX ESPERIENZA E GIOVANI – Varrà è entrato maggiormente nelle pieghe di quello che sarà il progetto tecnico, specificando quello che intenderà fare sul mercato di concerto con mister Siviglia: “Io devo andare a prendere i calciatori, non i nomi. Preferisco i primi ai secondi. Essere giovani non è una malattia, ma un’opportunità. Si tratta di giocatori di 21 o 22 anni che all’estero giocano titolari, quindi da noi in Italia c’è un problema di cultura. È giusto che in una squadra ci siano anche i giocatori di esperienza, ma è impensabile fare una squadra solo di gente esperta, in Serie C non funziona così. I giocatori esperti devono servire a far crescere quelli più giovani”.

CALCIO PROPOSITIVO – Insomma nelle intenzioni di Varrà c’è quella di creare in Potenza “bollicine” e verticale: “L’idea di mister Siviglia è quella di un calcio propositivo. Di base adotta il 4-3-3 ma non è un integralista. Gli piace giocare in avanti e verticalizzare, ma è anche uno pratico, è l’allenatore giusto. Ha lavorato con le giovanili e sa rapportarsi con questo tipo di atleti”.

MINUTAGGIO – In un contesto di valorizzazione dei giovani, il Potenza guarderà con grande interesse al discorso che riguarda il minutaggio che potrebbe portare altre risorse nelle casse de club: “Ovviamente è una delle cose che ci siamo detti perché se il presidente ha parlato di progetto giovane non si può non prendere in considerazione il minutaggio”.

I SENATORI – Tra le domande arrivate dal pubblico da casa, sono arrivate delle sollecitazioni sui giocatori ancora sotto contratto over: “Sono tutti giocatori validi per la categoria, soprattutto Costa Ferreira ha delle qualità eccelse avendo fatto anche categorie superiori, ovviamente dovremo valutare insieme con il mister se per la sua filosofia di gioco potranno essere utili -ha confessato Varrà-. Al momento siamo nella fase nella quale stiamo valutando il tutto a 360 gradi. Se qualche giocatore non dovesse essere confermato mi dispiace, ma non possiamo farci coinvolgere dai sentimenti, nel calcio si ragiona anche con la testa e tutte le decisioni le prenderemo per il bene del Potenza”.

ASSE CENTRALE – In chiave mercato, Varrà ha fatto intendere chiaramente quali saranno le primissime mosse: “La base per un direttore sportivo nella costruzione della squadra è l’asse centrale partendo dal portiere e arrivando all’attaccante”.

CUPPONE – Ha proposito di Cuppone, che è di proprietà del Cittadella, Varrà non ha chiuso alcuna porta: “È un giocatore fortissimo, l’anno scorso a Potenza ha fatto benissimo. Non sarebbe male avere un attaccante come Cuppone. Lui conosce già la piazza e ha avuto un impatto importantissimo”. Insomma, Varrà ha dimostrato di avere le idee chiare e la voglia di lavorare per migliorare il Potenza sotto tutti i punti di vista.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 16 giugno 2022 alle 22:28 / Fonte: Donato Valvano per la Nuova Del Sud
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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