Un bilancio dei drammatici disordini avvenuti negli stadi "San Paolo" di Napoli e "Vestuti" di Salerno è ormai completo. A Napoli su 250 fermati questa sera risultano trattenute in stato d'arresto 44 persone, di cui 32 inviate al carcere di Poggioreale e 12 giovani fra i 14 e i 18 anni alla prigione-scuola "Gaetano Filangieri". L'imputazione è di violenza e resistenza alla forza pubblica oltre che di "danneggiamento". Per tutti la Procura della Repubblica chiederà il processo con "rito direttissimo". I feriti ufficialmente registrati negli ospedali sono 62. Di essi quelli gravi risultano sei: Salvatore Capasso, di 18 anni, l'agente di P.S. Modestino Tafuri (28 anni), il brigadiere dei carabinieri Carmine Preziosi (31 anni), il commerciante Roberto Galli, 30 anni, Antonio Macina, 11 anni, e il ventinovenne Eugenio Rizzo. I danni, per i marmi divelti, le tabelle pubblicitarie fatte in pezzi e bruciate e le pareti di cristallo fracassate, secondo il Mattino, giungono a 130 milioni. A Salerno i fermati sono un centinaio, dei quali solamente 30 ancora nelle "camere di sicurezza", i feriti 57 e i danni valutati sui 70 milioni. II numero effettivo dei feriti nei due capoluoghi di provincia è ritenuto dalle stesse questure di almeno il doppio perché la maggior parte di quanti avevano pure urgente bisogno di assistenza sanitaria, per evitare le conseguenze di legge derivanti dal passaggio per gli ospedali, controllati dalla polizia, si è ben guardata dell'andarvi. Non sono stati ufficialmente comunicati i risultati dell'autopsia ordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Salerno, Vincenzo Botta, per Giuseppe Plaitano, custode di una clinica chirurgica, padre di quattro figli, trasportato agonizzante dallo stadio "Vestuti" all'ospedale civile, dove è poi morto. La fine sarebbe avvenuta per soffocamento dovuto al fatto che il Plaitano, correndo per la carica della polizia, cadde e fu schiacciato dalla folla. Continuano le polemiche sulla direzione e sull'organizzazione del servizio di ordine pubblico, pur essendo unanimi gli elogi per il comportamento singolo di agenti e carabinieri che, senza preoccuparsi dei rischi, hanno duramente pagato di persona pur di garantire l'incolumità dell'arbitro Giuseppe Gandiolo e dei giocatori del "Modena", scopo pienamente raggiunto. I feriti tra le forze di polizia a Napoli, compreso un funzionario, Saverio Ammattirò (a Salerno è stato ferito il commissario Ugo Costabile, capo di gabinetto del questore Mario De Simone), due ufficiali delle "divisioni metropolitane di P. S." e tre ufficiali dei carabinieri sono 35. Fra essi devono includersi anche uomini appartenenti ai reparti del "pronto-impiego" inviati quali rinforzo allorché gli elementi impegnati al centro del "San Paolo" stavano per essere sopraffatti. Gli spettatori sullo stadio partenopeo erano circa 45 mila, secondo il controllo sui biglietti, sugli abbonamenti e sulle tessere di omaggio e di servizio. A quanto ammontava esattamente la forza pubblica presente a Napoli ? Nessuna comunicazione ufficiale è stata fatta né verrà diramata. Ma da una notizia ufficiosa pubblicata dal Corriere di Napoli si sa che vi erano 50 uomini all'interno del campo, cioè intorno al prato e 500 fra quelli dislocati fuori dello stadio e nei vari ordini di posti. L’ "Ansa" ha parlato dello "scarso numero di forza pubblica presente allo stadio", aggiungendo che " tutti gli agenti, non più di 30, si radunavano al centro del campo dove subivano l'assalto degli invasori". Il Mattino, giornale governativo, ha scritto: "Per le esigenze elettorali non era stato possibile assicurare allo stadio l'abituale servizio d'ordine. Non più di una cinquantina di agenti erano ieri al campo". Gli altri 500 uomini disponibili non sono intervenuti subito per il più logico dei motivi: per attraversare l'intero stadio gremito di folla e arrivare al terreno di gioco ci vogliono venti ed anche trenta minuti. Poi quelle forze dislocate a quei posti servivano per arginare la frana dall'alto. Concordi sono anche le critiche su altri aspetti dell'impiego della forza pubblica. Il Mattino osserva: "Le dieci camionette di rinforzo della Celere sono giunte quando ormai la furia si era placata". Il Roma, riferendosi ai rinforzi mandati dal questore Michele Cappelli rimprovera "la polizia arrivata in ritardo". E Napoli-Notte afferma: "Le poche forze di polizia sono state male impiegate". Altre critiche, anch'esse concordi, riguardano la decisione di non aver sospeso il campionato proprio nel giorno delle elezioni, quando cioè la necessità di servirsi di tutte le forze di polizia disponibili creava una situazione di crisi negli stadi. L'armatore Achille Lauro, presidente dell'A.C. Napoli, ha dichiarato: "Sono vivamente addolorato per i deplorevoli incidenti verificatisi allo stadio San Paolo sia perché hanno determinato il ferimento di numerosi cittadini e di agenti, sia per il prestigio della città e sia per l'aspetto puramente sportivo. Non posso però fare a meno di notare che al termine di una decisiva competizione elettorale, condotta anche con molta vivacità polemica, non era prudente fare svolgere delle partite di calcio di particolare valore agonistico, con una folla eccitata, mentre le forze dell'ordine erano in gran parte impegnate presso i seggi". Una proposta delle più interessanti, considerando quanti feriti si sono avuti causa il lancio di bottigliette usate per la birra, le gazzose e le aranciate, è di proibire per le bibite sugli stadi i "vuoti" di vetro, venendo usati al loro posto, come si fa con il latte, involucri di cartone trattati col materiale impermeabilizzante autorizzato dal ministero della Sanità.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 28 aprile 2020 alle 19:54 / Fonte: La Stampa.
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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