Si è conclusa ufficialmente da pochi giorni l’avventura di mister Emilio Longo con il Picerno. Due anni nei quali il tecnico campano ha scritto altrettante pagine di storia della società rossoblù: record di punti il primo anno con annessa qualificazione ai play off, il secondo anno record di punti sfiorato e nuova qualificazione agli spareggi promozione con la Leonessa della Lucania che è arrivata fino al secondo turno. Le strade di Longo e del Picerno si dividono professionalmente, ma il legame con la terra di Basilicata ed il popolo picernese è destinato a rimanere saldo nel cuore del tecnico campano: “Sono stati due anni bellissimi dal punto di vista dei risultati che abbiamo reso possibili grazie all’apporto di tutti, squadra, dirigenza, staff tecnico e calciatori, ma non solo. La comunità picernese è stata sempre presente e ci ha sempre supportato. Si sono creati dei legami e dei rapporti che vanno oltre il calcio, Picerno mi ha conquistato anche dal punto di vista umano, è una comunità che porto e porterò per sempre nel mio cuore e colgo l’occasione per salutare tutti coloro che mi hanno accolto nella loro terra e mi hanno voluto bene”.

Secondo lei qual è stato il segreto dei successi e dei risultati ottenuti?
“Credo il fatto di essere stati tutti insieme dalla stessa parte e lavorare per un obiettivo comune, dal presidente fino al magazziniere. Abbiamo creato un ambiente ideale, una sorta di famiglia”.

Possiamo dire che un motto di questi due anni può essere quello “Tutti insieme”?
Ora svelo un piccolo segreto. Quando facevo le convocazioni o facevo un discorso prepartita alla squadra sulla lavagnetta di solito scrivevo una frase o quando non lo facevo ci scrivero “Tuttinsieme” tutto attaccato e a titoli cubitali per evidenziare la comunione d’intenti, quindi sì possiamo dire che è il motto che rappresenta questi due anni di lavoro”.

A due anni di distanza dal suo arrivo a Picerno, riavvolgendo il nastro del tempo, si sarebbe mai aspettato dei traguardi simili?
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Lo speravo più che altro ed era quello per qui lavoravo. Io insieme a tutti gli altro abbiamo cercato di dare sempre il massimo e abbiamo centrato tutti gli obiettivi. Il primo anno abbiamo centrato il record di punti. Il secondo anno è stato se possibile ancora più bello perché siamo stati per lungo tempo gli outsider e abbiamo viaggiato sempre tra il secondo ed il sesto posto. Ci sono mancate le forze nelle ultime cinque-sei gare di campionato, ma poi abbiamo approcciato ai play off alla grande vincendo contro il Crotone e poi pareggiando contro il Taranto dove abbiamo giocato una grande partita nonostante l’espulsione di Murano che ci ha costretto a giocare in dieci per settantacinque minuti”.

È pesata tantissimo quella ingenuità, sarebbe potuta andare in maniera diversa undici contro undici...
“Probabilmente sì, ma non buttiamo la croce addosso ad un ragazzo che ha fatto 20 gol in campionato ed è stato uno dei principali protagonisti. Ha segnato tanto sia per sua bravura sia perché avevamo una squadra che lo ha messo nelle condizioni di potersi esprimere al meglio”.

Dopo Taranto, la decisione di lasciare Picerno. Mancanza di stimoli, di energie o cosa?
“Dopo la gara col Taranto sentivo di aver esaurito tutte le energie mentali e fisiche. Sentivo di aver dato tutto me stesso e avevo timore che l’anno successivo non avrei saputo dare lo stesso e ho preferito lasciare. Per questo ho comunicato alla società che non me la sentivo più di continuare perchè avevo speso tutto quello che avevo da spendere”.

Qualcuno ha malignato, dicendo che lei aveva trovato un’altra squadra...
“Non è assolutamente così. Io quando ho preso la decisione di lasciare Picerno era perché non avevo più le energie per continuare, ma non avevo parlato ancora con nessuno. In quel momento non c’era nessun’altra squadra. Ci tengo a precisare questo perché Picerno deve essere un’opportunità e non un ripiego. Nel momento in cui ho preso quella decisione l’ho fatto ben sapendo che avrei corso anche il rischio di rimanere fermo un anno”.

Cosa si porterà dentro e dietro dal punto di vista umano dopo questa esperienza in Basilicata?
“Sicuramente la grande umanità della gente. Cito un episodio avvenuto di ritorno dalla gara play off contro il Taranto: siamo arrivati allo stadio e lì ci hanno aspettato i tifosi che vedendoci con la testa bassa ci hanno rincuorato dicendoci che avevamo fatto del nostro meglio. Dopo un po’ mi ha avvicinato uno di loro dicendomi che sapeva che io non sarei rimasto a lungo a Picerno e che prima o poi sarei andato via, ma dicendomi queste cose mi ha anche detto che mi augurava il meglio per la mia carriera. Sono gesti e parole che ti fanno enormemente piacere che vanno al di là degli aspetti tecnici. Per questo ora approfitto per salutare tutti coloro che mi hanno voluto bene e mi hanno stimato in questi due anni. E auguro al Picerno di raggiungere risultati sempre migliori. Un grazie anche alla stampa che è stata sempre comprensiva, ha capito il mio lavoro e mi è stata di supporto anche nei momenti difficili. Vuol dire che avete apprezzato il professionista, al di là dei risultati.”.

Sezione: Qui Picerno / Data: Ven 14 giugno 2024 alle 09:31 / Fonte: lanuova.net
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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