La Cura Nord dell’Atalanta si è sciolta. La notizia dovrebbe essere comunicata ufficialmente dai supporters con una nota, ma da questa mattina 8 settembre 2021 sta circolando sulle chat dei tifosi più vicini al gruppo del «Bocia» Claudio Galimberti, per anni leader carismatico e indiscusso, fino al trasferimento da Bergamo per i problemi giudiziari che lo hanno travolto. L’ultima tegola, un Daspo di 8 anni rimediato fuori dallo stadio di Terni ad aprile.

La decisione è stata presa dal direttivo, a quanto risulta con l’avallo dello stesso Galimberti, nella riunione di martedì 7 settembre 2021 al «Covo», lo storico ritrovo degli ultrà nel quartiere di Campagnola, a Bergamo. Ora dovrebbe essere chiuso (il condizionale è d’obbligo visto che al momento non ci sono conferme ufficiali) così come dovrebbero essere ritirati gli striscioni e non saranno più organizzate riunioni né trasferte. Il tutto nel periodo di maggiore splendore della squadra nerazzurra, con l’ultimo campionato chiuso al terzo posto in classifica e la conquista della terza qualificazione consecutiva in Champions League.

Ma com’è possibile che una tra le tifoserie più attive e compatte del calcio italiano sia arrivata a questa scelta? Nel messaggio che sta circolando tra i tifosi, ma che non rappresenterebbe la posizione del direttivo della Curva, si fa riferimento a una mancanza di partecipazione. Di sicuro, sono lontanissime le estati della Festa della Dea con migliaia di tifosi chiamati a raccolta e giocatori caricati sui carrarmati e caccia militari. Sempre nel messaggio si fa accenno anche alla volontà di ricominciare da capo. Non proprio un addio, sembrerebbe, anche se per il calcio bergamasco, a modo suo, è la fine di un’epoca.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 08 settembre 2021 alle 21:44 / Fonte: corriere.it
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print