Vicenza aspetta il Taranto. Il tecnico dei rossoblù Ezio Capuano si presenta alla vigilia con il solito atteggiamento battagliero, conscio delle difficoltà oggettive, speranzoso in una prestazione di qualità e di carattere. Si entra subito in argomento. "Ci crediamo, anche perché saremmo già in vacanza. Non abbiamo perso 4-0, si può fare. Non c'è nulla di impossibile, sapendo di affrontare una squadra forte che nel primo round ha avuto molto rispetto vedendo la formazione che hanno schierato ed essendo battuti solo per un errore iniziale. La stiamo preparando in modo diverso, convinti di andare a fare la partita e cercare di passare il turno. Abbiamo stupito per un intero campionato e vogliamo continuare a farlo. Lo dobbiamo per il nostro popolo. La battuta sul Manchester City? A qualcuno piace avere qualche like in più. Ho solo detto che sarebbe stato difficile giocare contro il Taranto, sono abituato a tutto e va bene così".
È in atto una grande mobilitazione. I 1.200 biglietti a disposizione dei tifosi tarantini rischiano di andare in fumo in poche ore, allargando il discorso anche ai fuori sede. "I ragazzi dopo l'andata avevano le lacrime agli occhi per non aver regalato una gioia ai nostri tifosi. Erano 22 anni che non c'era questo entusiasmo e ho detto che bisognava essere orgogliosi degli applausi ricevuti. Noi lotteremo fino all'ultimo secondo, senza avere nessun rimpianto".

Il Taranto non sarà stravolto, si va avanti con la struttura, i codici, le peculiarità che hanno condotto fino al secondo posto sul campo.
"Un allenatore valuta il momento. Quando bisogna vincere si fanno scelte diverse ecco perché abbiamo modificato il 3-5-2 visto contro il Picerno. Noi dobbiamo andare avanti con le certezze di una stagione, l'impresa l'abbiamo compiuta durante tutto il campionato. Io dovrò anche variare anche in base ai primi novanta minuti, non andremo all'arma bianca e non lo faremo nemmeno a Vicenza. Sicuramente a gioco lungo qualche rischio dovremo prenderlo". Capuano rivendica il senso di appartenenza ricreatosi a queste latitudini. "Io non ho vinto, ho già stravinto e ringrazierò Massimo Giove per l'opportunità che mi ha concesso. Passare da 200 a 11.000 persone sugli spalti, riportare famiglie e bambini allo stadio, aspetti che non si riscontravano da anni. Io ho sempre onorato questi colori e questa città. E continuerò a farlo. Una piazza del genere non può restare senza la Serie B per 32 anni. Ma penso che ci sia un'aria diversa e su questo entusiasmo bisognerebbe ragionare tutti. Questo anno deve essere un viatico per un futuro di grande livello. Quello che ho visto l'altra sera l'aveva solo immaginato". Il tecnico si toglie un piccolo sassolino. "So bene che dobbiamo fare due gol, nella classifica irreale... Altrimenti saremmo entrati nei playoff tra pochi giorni".

La doppia sfida si presta anche a qualche aggiustamento tattico. "Potremo anche disporci con il 4-2-3-1 visto nella ripresa. Saremo costretti a fare qualcosa di diverso, potremo riproporlo senza dubbio. I gol? L'attaccante deve trovare la rete e non cercarla. Siamo andati molto vicini, a volte per la bravura del portiere avversario o per superficialità non siamo andati a bersaglio. Orlando? Ho sempre detto che è il giocatore con più di qualità, purtroppo sul gol ha commesso un piccolo errore, ma ci può stare". Il concetto del nulla da perdere può essere ammesso? "L'importante è non subire gol perché ci potrebbero essere delle ripercussioni psicologiche, noi possiamo segnare anche a sette minuti dal termine. Dovremo rischiare, ma con attenzione. Saremo sempre razionali perché più si va avanti e più ci saranno vantaggi per loro. Non dobbiamo farci prendere dall'ansia. Formazione? I problemi ci sono, c'è gente che tira la carretta, ci sono elementi stoici che non finirò mai di ringraziare. Io non cerco alibi, sicuramente non posso dire che il gruppo sta interamente bene. Chi andrà in campo potrà comunque lottare per cento minuti".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 16 maggio 2024 alle 17:45 / Fonte: cronachetarantine.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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