In sala stampa al termine del match Benevento-Cavese arriva il patròn Vigorito, ha tirato un sospiro di sollievo dopo il secondo tempo “vinto col cuore”. La prima è andata, l'esordio è sempre uno scoglio difficile da superare. Ora la mente va ai rinforzi, quelli di cui tutti parlano a tre giorni dalla conclusione del calciomercato. Il presidente ci scherza su: “La ciliegina? Dovete andare dal pasticciere”.

Sul tema rinforzi il patron non ha cambiato idea, la società farà quello che c'è da fare, ma non certo perché condizionata dalla gara di stasera: “Se faremo qualcosa, lo faremo sulla stregua di quello che abbiamo già predisposto in passato”. Nessuna estemporaneità, le cose vanno programmate con sagacia. E non si può cambiare strada facendo quello che si voleva fare sin da subito: cioè dare grande spazio ai tanti giovani del vivaio. “Volevamo costruire un Benevento che sappia rigenerarsi da solo”. La verità è che molti di quei ragazzi hanno avuto il loro battesimo di fuoco davanti a oltre cinquemila persone e se la sono cavata alla grande. “Questi ragazzi riesco a seguirli con entusiasmo, prima forse mi lasciavo un po' trascinare. Questa squadra deve essere “verde” non solo nell'età, ma nell'entusiasmo, nella voglia di venire a Benevento perché qui c'è una tifoseria che ama il calcio”.

E alla tifoseria arriva un ringraziamento a piene mani: “Voglio ringraziarli per tutto quello che stanno facendo. E' una gioia sapere che chi fa sacrifici come noi della società ha un solo scopo, quello di portare in alto la maglia giallorossa. Avere un pubblico così è impagabile. Tutti vogliamo centrare quell'obiettivo, ma con prerogative diverse: giocheranno elementi che stiamo curando da anni e anche stasera hanno dimostrato di essere giocatori maturi”.

Il ritorno di Acampora e Viviani si è dimostrato positivo: “Un presidente di calcio normale direbbe che non erano mai stati esclusi. Noi invece avevamo deciso di sostituirli, perchè avevamo avuto una crisi di identità con loro. Abbiamo rivisto la nostra decisione. Con Acamporsa ho parlato per oltre un ora, ho razionalizzato i sentimenti. Lui mi aveva chiesto di andar via perché in C non c'era mai stato e si era sentito smarrito. Il problema non è quando si scappa, ma quando si decide di tornare. Non c'è nessuno che non abbia sposato le nostre scelte e oggi abbiamo deciso che la strada da perseguire sia questa”.

Sezione: Le avversarie / Data: Mar 27 agosto 2024 alle 16:45 / Fonte: ottopagine.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print