Gaetano D'Agostino, quando e come nasce la tua passione per il calcio?

Nasce da bambino. Ho sempre avuto un debole per il pallone, già dall'età di cinque anni. A sei anni entrai nelle Giovanili del Palermo e la mia crescita sportiva mi ha portato, nel 2000, a vestire la maglia della Roma, in serie A. Non avevo nemmeno 18 anni. L'anno successivo passai al Bari, in serie B, poi ancora alla Roma, una breve parentesi al Messina, quattro anni all'Udinese, dal 2006 al 2010, poi la Fiorentina e infine il Siena, la mia attuale squadra. 

E il tuo percorso di fede?

Quello è stato recente. Breve, veloce, ma intenso. Tra i passi che ho fatto, ricordo la preghiera che feci al telefono, insieme a Nicola Legrottaglie. Era lo scorso luglio ed ero in ritiro con la squadra. Stavo uscendo da un periodo difficile. 

Cosa ha significato per te diventare credente?

La fede mi ha aperto gli occhi. E' stato come passare dall'essere ragazzo a diventare uomo. Mi ha fatto capire il vero senso della vita e mi aiuta quotidianamente ad accettare le sfide di ogni giorno. 

Chi era Gaetano quando non era ancora credente?

Era un ragazzo con tanta voglia di fare, ma che sbagliava facilmente. Anche oggi sbaglio, ma il Signore ci rialza sempre e quando ci rialza Lui, ci rialza migliori di prima. Le sofferenze che Dio permette nella nostra vita servono a rafforzarci e a insegnarci sempre qualcosa. Prima, invece, su di me prendevano il sopravvento i brutti pensieri. Ci fu un momento, da non credente, in cui mi ero affidato ai maghi, ai cartomanti e all'oroscopo. 

Come vivi il tuo essere cristiano?

Innanzitutto, con una grande gioia nel cuore. Poi lo vivo nella mia famiglia, con mia moglie e i miei due figli. Quando mia figlia, di tre anni, mi domanda: “Papà, dov'è Gesù?”, Io le rispondo: “Nel cuoricino”. Infine, vivo con la consapevolezza che quello che è impossibile a noi, è possibile al Signore. Senza di Lui, siamo limitati. Lo Spirito Santo è amore e potenza. Ho serenità anche durante le tempeste. 

Il versetto che ti piace di più nella Bibbia?

Negli Atti, quando si parla del battesimo degli apostoli: “E tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza”.

Come ci si fa testimoni della Parola di Dio?

Nel mio lavoro, mi capita di compagni che si avvicinano a me e mi chiedono di Dio. A volte, alcuni mi deridono e capita che subisco mortificazioni. Ma altri sono davvero interessati. Io sto pregando il Signore perché vorrei coinvolgerli maggiormente, magari creando una cellula dove leggere con costanza la Bibbia. Anche nella fede, come nello sport, c'è bisogno di allenamento, di esercizio. La fede va vissuta. E viverla è la migliore testimonianza

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 20 novembre 2014 alle 16:09 / Fonte: AtletiDiCristo.org
Autore: Redazione TuttoPotenza
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