La vittoria del Potenza sul Trapani restituisce un ambiente più sereno e rilancia il cammino rossoblù in classifica. Nel post-gara, mister De Giorgio ha analizzato con grande lucidità non solo la partita, ma anche il momento psicologico vissuto dalla squadra nelle ultime settimane.

L’allenatore parte dall’analisi tecnica:
«Potevo fare uno step per volta con i cambi, ho osato un po’ e l’infortunio di Ghisolfi ci ha costretti a rimanere dieci minuti senza slot disponibili. Per il resto, credo che abbiamo fatto un’ottima partita: primo tempo eccellente, buon calcio, creando e subendo poco.»

De Giorgio torna anche sulle difficoltà recenti:
«Non ho letto né ascoltato niente in questi giorni, nemmeno la conferenza del nuovo direttore. Mi sono completamente estraniato perché volevo restare lucido e continuare a lavorare seriamente. Non avevo intenzione di gettare la spugna.»

La partita di Cava:
«Potevamo vincerla. Era la quinta volta che facevamo uno scivolone per salire al quinto o sesto posto. Dobbiamo crescere nella personalità: al primo errore non dobbiamo mollare.»

Un elemento decisivo è stato il recupero mentale:
«Abbiamo dato due giorni liberi e da martedì ho rivisto uno spirito diverso: giocatori più liberi, che osano la giocata. In allenamento abbiamo tirato in porta con scioltezza, cosa che non succedeva da settimane. Credo si siano liberati mentalmente.»

La scelta di ritornare con insistenza alla riconquista avanzata:
«L’anno scorso abbiamo segnato 16 gol da riconquista medio-alta. Con il 3-5-2 arretri un esterno e diventi più passivo. Ora abbiamo rimodulato il sistema: il 3-5-2 diventa spesso 3-4-3 in pressione. È la nostra forza e dobbiamo continuare su questa strada.»

La fase difensiva:
«L’attenzione è stata altissima. Abbiamo preso tanti cross, soprattutto quando siamo rimasti in dieci, ma le scalate e la concentrazione sono state incredibili. È un aspetto su cui stiamo lavorando tanto.»

Il tecnico chiarisce la scelta di lasciare Alastra in panchina:
«L’ho fatto per lo stesso principio che ho usato con Novella l’anno scorso: quando un ragazzo lo vedo meno sereno, preferisco farlo respirare. Si era sentito in colpa per alcuni episodi.»

Sul tema fascia:
«Fabrizio resta il capitano. Se non gioca, la fascia passa a un altro, ma le gerarchie interne non cambiano.»

Su Ghisolfi titolare:
«Ho fiducia in tutti. Ricordate l’anno scorso: entrava bene, poi da titolare calava. Fa parte della crescita. Oggi avevo bisogno di struttura e centimetri:  Ghisolfi ti dà fisicità e sa giocare. Se trova continuità fisica, diventa un valore aggiunto.»

Prime impressioni molto positive sul nuovo direttore sportivo:
«È una persona seria, con esperienza, ma ciò che mi ha colpito è la sua intelligenza. Trasmette serenità, affronta i problemi con calma e dialogo. Abbiamo modi simili di lavorare.»

Il mister sottolinea l’equilibrio del torneo:
«Non c’è partita facile. Ci sono Serenitana, Catania, Benevento, Trapani, Cosenza, Crotone, Casarano, Casertana: tutte attrezzate. Sarà decisivo mantenere equilibrio e avere continuità.»

Il messaggio finale è chiaro:
«Possiamo perdere 1–0 o 3–0, ma dobbiamo andare a fare il Potenza. È ciò che vogliono i ragazzi e ciò che chiede la nostra gente.»

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 16 novembre 2025 alle 19:11
Autore: Marco Laguardia
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