L'avevamo detto, la società rappresentata dal presidente Massimo Giove non ha fretta. Anzi, ha solo la necessità di programmare la prossima stagione con la dovuta scansione temporale. Farlo con alcuni punti fermi, a cominciare proprio dall'allenatore. Il medesimo obiettivo ma con sfumature di più densa chiarezza, che ha il tecnico di Pescopagano il quale, spremuto dalla delusione post Vicenza, aveva sottolineato comunque l'esigenza di sedersi intorno ad un tavolo per “rifare” il punto della situazione.
Le ultime dichiarazioni del massimo dirigente che mirano alla conferma di Capuano appaiono più strategiche che espressioni di una reale volontà di permanenza. Magari di fondo c'è effettivamente un ampio riconoscimento a quanto prodotto in termini di punti, risultati, gioco ed entusiasmo ritrovato, ma questo pensiero stride con l'aggravarsi delle relazioni interpersonali, che negli ultimi mesi hanno subito dei notevoli contraccolpi. La vicenda dei punti di penalizzazione ha funto da detonatore a cui hanno fatto seguito alcune problematiche intensificatesi negli ultimi due mesi di attività agonistica. Allora quando ci sarà questo incontro chiarificatore? Nel novero delle risposte non è da sottovalutare l'opzione “mai”. Capuano non ha umanamente gradito l'uscita di Giove rilasciata al media partner Antenna Sud, avrebbe desiderato che ogni dichiarazione ufficiale fosse stata preceduta dalla più volte menzionata riunione a quattr'occhi. Il tecnico avverte come, in un'onirica partita di tennis, la palla sia passata nel suo campo. Una sorte di “patata bollente” che ha intenzione di gestire con la proverbiale schiettezza. Certamente se divorzio sarà, e in questo momento non c'è sentore di qualcosa di diverso, Capuano non vorrà passare come colui che ha tradito la piazza tarantina. È disposto anche a rinunciare ai due anni di stipendio, piuttosto a restare fermo, per rispettare i propri valori, anche se onestamente facciamo fatica ad immaginare Capuano inerte rispetto a possibili offerte che, in virtù dello splendido risultato conseguito, certamente potrebbero bussare presto alla sua porta.
Schermaglie dialettiche che rischiano, al crepuscolo di maggio, di trasformarsi in un vero e proprio braccio di ferro estivo, anche perché i protagonisti in questione hanno un carattere tenace e non saranno disposti facilmente a fare un passo indietro. In piccole dosi, quello che è avvenuto due stagioni fa, quando si interruppe in circostanze non dissimili, la collaborazione con Giuseppe Laterza che voleva liberarsi per accettare la proposta del Monopoli. Giove è nel mondo del calcio da diverso tempo ormai, è uomo scafato e certamente avrà vagliato la situazione da varie angolature. Sa bene che il divorzio da Capuano è una possibilità reale e come tale non si farà trovare impreparato nella scelta di una soluzione alternativa. Qui entreranno in gioco i programmi effettivi: rilancio o progetto giovane con relativo ricorso al minutaggio? Quali elementi attualmente sotto contratto eventualmente da sacrificare per autofinanziare il prossimo mercato? Magari allargando l'organigramma ad una figura dirigenziale più tecnica e a tal proposito si è menzionato più volte il nome di Fabrizio Lucchesi. Al di là delle legittime posizioni personali, dispiace che una rottura possa generarsi su aspetti che appaiono distanti da questioni squisitamente calcistiche. E che per soprammercato, i faticosi sforzi per ridare lustro sportivo ad una piazza alla ricerca costante di un'impennata di euforico orgoglio, possano logorarsi all'idea di una nuova paventata diserzione della frangia più dura della tifoseria, ad uno Iacovone in versione “cantiere aperto permanente”, ad un presumibile effetto destabilizzante che provocherebbe la frattura insanabile.
L'auspicio è che Giove possa decidere e scegliere bene. Avere idee illuminanti che gli hanno permesso negli ultimi quattro anni, annuari alla mano, di portare il Taranto sempre più su in termini di risultati. Ricominciare daccapo, però, comporta nel calcio sempre la sua componente di rischio. Sicuramente maggiore rispetto ad una più accomodante linea della continuità.
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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