Ottava stagione con la maglia del Picerno, oltre 150 presenze in gare ufficiali condite da quasi settanta gol e con la grande soddisfazione della promozione maturata nel campionato 2018-19. In un calcio senza bandiere e in cui chi bacia la maglia oggi si ritrova altrove domani, è davvero bello poter raccontare la storia di Emmanuele Esposito. L'attaccante, classe 1991, anche nello scorso mese di gennaio ha rifiutato proposte importanti per restare fedele alla maglia rossoblu e sogna di trascinare i compagni a suon di reti verso un sogno chiamato playoff. Il capitano, pur non avendo dato il consueto contributo in termini realizzativi, si candida ad essere uno dei protagonisti dell'ultimo bimestre e, ai microfoni di Tuttomercatoweb, ha rilasciato una lunga intervista parlando di passato, presente e futuro:
Diverse squadre, anche di una certa caratura, avevano chiesto informazioni sul suo conto ma lei ha preferito declinare le offerte. Come mai?
"E' stata una scelta di cuore. Sono veramente molto legato a questa società e a tante persone che mi hanno sempre dimostrato grande affetto. Non me la sentivo di andare via, anche in passato sono arrivate proposte ma un capitano non abbandona mai nei momenti di difficoltà. Non nego che ci sono stati sondaggi anche da parte di club blasonati, ma qui sto benissimo. Vivo con la mia famiglia: ho una compagna, un figlio, una società che non mi fa mancare nulla. Sono felice così, sono un ragazzo umile che sa apprezzare le piccole cose ed è fiero della carriera che ha costruito. Anzi, potrei stabilizzarmi qua anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo".
Picerno decimo in classifica, ribaltato ogni pronostico iniziale...
"E' vero. Stiamo facendo veramente un ottimo campionato. La società, come ricorderete, è partita in ritardo dopo la riammissione e non era semplice riorganizzarsi subito e farsi trovare pronti in un torneo di livello e con tante realtà blasonate che lottano per tornare in cadetteria. Siamo decisamente soddisfatti del nostro percorso, nessuno si aspettava un Picerno nella zona sinistra della classifica. Proveremo a toglierci ancora tante belle soddisfazioni"
Un solo gol e meno presenze del solito anche a causa di qualche problema fisico: rammaricato?
"Sul piano realizzativo è stata una delle mie peggiori annate, almeno fino a questo momento. Credo, però, di aver dato il mio contributo ogni volta che sono stato chiamato in causa. Mi mancava il lavoro in fase difensiva, sono cresciuto molto sotto questo punto di vista. Non contano i miei gol, ma i risultati della squadra. I record personali vengono in secondo piano".
In una recente intervista Lorenzo Insigne ha ripercorso le tappe della sua carriera e ha ricordato proprio Esposito, dicendosi meravigliato per il mancato approdo in categorie superiori. Una bella gratificazione, no?
"Mi preme ringraziarlo pubblicamente per le sue dichiarazioni, è tanta roba che un campione come lui si ricordi di me. Era l'anno degli Allievi Nazionali, una formazione importante composta, tra gli altri, da gente come Lorenzo, Sepe e Maiello. Qualcuno diceva che avevamo caratteristiche simili, non a caso in campo ci intendevamo a memoria e ci capivano con un solo sguardo. Da tifoso del Napoli sono doppiamente contento di vedere quanto ha dato alla causa azzurra, mi piacerebbe ricevere la sua maglia. Ora andrà via, sono scelte di vita che vanno rispettate. Non sappiamo quali dinamiche societarie si siano innescate"
Si aspettava una carriera così prestigiosa per Insigne?
"Certo, già allora notavamo fosse un calciatore fantastico. Davvero forte. E' arrivato ad altissimi livelli e, come detto, la cosa mi rende orgoglioso"
E lei perché non è arrivato in A?
"Forse non ho trovato persone che credessero fortemente nelle mie potenzialità, ci sono tanti fattori che indirizzano una carriera. Lorenzo è partito fortissimo nel settore giovanile, poi ha incontrato un allenatore del livello di Zeman prima a Foggia e poi a Pescara e questo gli ha permesso di esplodere definitivamente. Io sfortunato? La buona sorte deve accompagnarti sempre, ma te la devi anche andare a cercare. A Napoli ci sono tantissimi talenti che potrebbero già calcare palcoscenici importanti, ma occorre trovare il contesto giusto. Io non ho grossi rimpianti, sono molto contento della carriera che ho fatto"
In quel gruppo c'era anche Luigi Sepe, oggi in A alla Salernitana dopo una lunga esperienza a Parma. Che ricordi ha?
"L'ho sentito l'ultima volta un paio d'anni fa, tramite un amico in comune. Anche all'epoca del settore giovanile del Napoli capiva da subito fosse un calciatore di un certo livello. Gli auguro di restare ancora a lungo in serie A, merita questa categoria. Ha ancora 30 anni, per i portieri la carriera è più lunga e può ancora togliersi diverse soddisfazioni. Salvandosi con la Salernitana, chissà, potrà ambire anche a qualche società con obiettivi più prestigiosi".
Qual è invece l'obiettivo realistico del Picerno?
"Serve ancora qualche punticino per raggiungere la salvezza, speriamo di conquistarli quanto prima. Solo in quel momento cercheremo di chiudere l'annata in zona playoff, sarebbe veramente straordinario".
Chi vince il campionato nel girone C?
"Qualche settimana fa avrei risposto Bari, senza ombra di dubbio. Poi hanno perso qualche partita anche inaspettatamente e il Catanzaro si è avvicinato. Lo scontro diretto deciderà probabilmente tutto, stiamo comunque parlando di due squadre di un certo livello che hanno investito tanto".
Come immagina, invece, gli spareggi post regular season?
"Ci sono piazze che investono e che sono importanti. Il Catanzaro, fallisse l'aggancio al primo posto, sarebbe una delle più pericolose. Non dimenticherei il Padova. La storia dell'Alessandria insegna che i playoff sono un terno al lotto e può succedere di tutto, sarebbe fantastico vedere ai nastri di partenza anche il mio Picerno".
Qual è il suo sogno nel cassetto e come immagina il suo futuro?
"Ho qualche idea, ma non mi sbilancio. Ci sarà modo e tempo per fare le opportune valutazioni".
Autore: Redazione 1 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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