Al termine del pareggio dell’“Arechi”, mister De Giorgio analizza con lucidità la prova del suo Potenza, capace di mettere in grande difficoltà la capolista e di uscire da Salerno con un punto che vale molto più della semplice classifica.

«Sarebbe stato un colpo importante portare via l’intera posta – afferma – ma rimane una prestazione di grande valore. Abbiamo giocato contro una squadra forte, in uno stadio e davanti a un pubblico da Serie A. Ci teniamo stretti la personalità mostrata e il punto conquistato».

Il tecnico sottolinea il peso delle mosse dalla panchina: «I cambi sono stati decisivi, hanno dato energia e qualità. E soprattutto abbiamo ritrovato un titolare vero: Schimmenti. Dopo la partenza di Caturano abbiamo dovuto sopperire anche alla sua assenza. Parliamo di un giocatore che l’anno scorso ha prodotto 9 gol e 5 assist: riaverlo con noi è fondamentale».

De Giorgio torna anche sul momento di svolta della stagione: «Ad Altamura fino al 75’ stavamo facendo una grande gara, poi due disattenzioni ci hanno tolto la vittoria. Con il Latina abbiamo pagato un rigore sbagliato e tanta fatica mentale. Prima della partita con il Foggia ho dato due giorni liberi e i ragazzi sono tornati con la testa sgombra. È stato determinante: alcuni, soprattutto chi viene da lontano, avevano bisogno di staccare e rivedere la famiglia. Una pausa utile in vista del tour de force che ci attende».

Capitolo crescita difensiva: «In un anno e mezzo abbiamo preso 70 gol, di schiaffi ne abbiamo presi parecchi. Ma oggi vedo miglioramenti netti, sia individuali che collettivi. Faccio i complimenti a Novella, a Iuri, ai centrali: stiamo diventando una squadra quadrata. E la piazza è stata brava a sostenere i ragazzi anche nei momenti degli errori: è così che si cresce».

Non manca una riflessione sulle uscite dal basso: «Nel primo tempo non mi sono arrabbiato, eravamo messi bene e alternavamo corto e lungo. Nel secondo sì, quando abbiamo iniziato a rinviare: non è ciò che vogliamo. I giovani migliorano se li lasciamo sbagliare, se gli insegniamo calma, controllo e trasmissione della palla. Solo così diventano giocatori veri».

Infine, uno sguardo sulla Salernitana: «Ci aspettavamo una squadra forte, una delle tre favorite insieme a Benevento e Catania. Ordinata, tatticamente impeccabile, capace di giocate di qualità. Sul gol c’è stato un nostro errore, ma anche una giocata di altissimo livello di Inglese: in Serie C il 99% degli attaccanti avrebbe tirato, lui invece ha fatto una scelta da calciatore superiore. Sapevamo che serviva attenzione per 98 minuti perché possono far gol in qualsiasi momento».

Un punto, quello dell’“Arechi”, che vale fiducia, consapevolezza e soprattutto la conferma: il Potenza c’è.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 23 novembre 2025 alle 20:29 / Fonte: Potenza Calcio
Autore: Marco Laguardia
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