La sfida tra Potenza e Foggia, andata in scena oggi allo stadio “Alfredo Viviani”, è stata molto più di una partita di calcio. Prima ancora del fischio d’inizio, il campo e gli spalti si sono trasformati in un palcoscenico di emozioni autentiche, memoria e valori sportivi, con una serie di momenti toccanti che hanno unito le due squadre nel segno del rispetto e del ricordo.

Dietro il settore ospiti, il capitano Alastra, insieme a una delegazione di dirigenti di entrambe le squadre, ha deposto un mazzo di fiori e scoperto una targa commemorativa realizzata dal giovane Carmine Soldo. L’opera è dedicata a Gaetano, Michele, Samuel e Samuele, i quattro giovani ultras foggiani tragicamente scomparsi poco più di un anno fa in un incidente stradale sulla Potenza–Melfi, proprio al termine di una gara tra Potenza e Foggia. Un momento di silenzio e raccoglimento che ha commosso tutti i presenti.

Subito dopo, il “Viviani” si è stretto in un nuovo abbraccio collettivo per ricordare Carlo Ricchetti, ex calciatore del Foggia scomparso prematuramente nei giorni scorsi a causa di una malattia.

Ma l’apice dell’emozione è arrivato al fischio d’inizio, quando, dopo pochi secondi, le due squadre si sono fermate insieme al centro del campo per un minuto di silenzio. Dalle tribune si è levato un applauso intenso e sincero, accompagnato dall’esposizione di uno striscione con la scritta “Un minuto che vale l’eternità”. Un gesto semplice ma carico di significato, che ha trasformato quel minuto in un momento senza tempo, di profonda partecipazione e rispetto.

Al “Viviani” è andato così in scena il lato più autentico e nobile del calcio: la condivisione, la memoria e l’umanità, capaci di unire oltre ogni colore e rivalità.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 02 novembre 2025 alle 19:09
Autore: Marco Laguardia
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