Mondo del calcio in apprensione per le condizioni dell'ex patron dell'Inter Massimo Moratti

Massimo Moratti è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Humanitas di Rozzano (Milano) a causa di una polmonite. Non sarebbe a rischio di vita, ma la situazione è seria.

Il ricovero di Moratti

Moratti, stando a quanto appreso da MilanoToday mercoledì mattina, è stato ricoverato nella serata di martedì 26 agosto. Le sue condizioni di salute sono rapidamente degenerate nel corso della notte ed è stato intubato.

Lo scorso mese di maggio l'ex presidente dell'Inter ha festeggiato i sui 80 anni con una festa a sorpresa organizzata dai figli nella tenuta di famiglia a Imbersago (Lecco). Alla festa hanno partecipato molti dei suoi ex campioni: da Ronaldo a Vieri, da Recoba a Pirlo, fino agli eroi del Triplete del 2010.

L'Inter e la Saras

Dopo l’epopea della Grande Inter degli anni Sessanta guidata dal padre Angelo, Moratti nel 1995 rilevò la società da Ernesto Pellegrini, scomparso di recente, e nel 2010 la portò a un traguardo mai raggiunto prima da un club italiano: la vittoria, nella stessa stagione, di Champions League, scudetto e Coppa Italia. Durante la sua presidenza l’Inter ha collezionato 16 trofei.

Cognato dell'ex sindaco Letizia Moratti (moglie del fratello Gian Marco, scomparso qualche anno fa), Moratti è anche, soprattutto, un imprenditore e dirigente noto per aver legato il suo nome all'azienda di famiglia Saras, fondata dal padre nel 1962. Saras è una società leader nel settore della raffinazione del petrolio e dell'energia, con la più grande raffineria a sito unico del Mediterraneo in Sardegna. Moratti è stato presidente di Saras dal 2018 e ha guidato l'azienda in un contesto competitivo internazionale.

La vendita a Vitol

Recentemente, i Moratti hanno ceduto una quota significativa di Saras al gruppo olandese Vitol, con una vendita che ha rappresentato l'uscita dalla gestione diretta del settore petrolifero da parte della famiglia. Massimo Moratti ha considerato questa cessione una decisione sofferta ma necessaria per garantire il futuro della raffinazione a Sarroch, affidandosi a un importante operatore globale con risorse maggiori per competere nel mercato attuale.