Alla vigilia della sfida casalinga contro il Latina, mister De Giorgio si è presentato in conferenza stampa per fare il punto sul momento della squadra. Tanti i temi toccati: dal pareggio amaro di Altamura alla crescita mentale del gruppo, passando per lo spirito dello spogliatoio e le insidie del prossimo avversario.

Altamura, un’occasione sfumata

“La prestazione di Altamura è stata di livello, su un campo difficile. Fino al 75’ la gara era sotto controllo, poi ci siamo fatti sorprendere e abbiamo perso due punti che ci avrebbero portato al terzo posto. È un grande rammarico. Ma siamo consapevoli che, per quanto stiamo costruendo, stiamo raccogliendo meno di quanto meritiamo.”

Gestione, maturità e letture: serve un passo in più

L’analisi dell’allenatore rossoblù si sposta su un aspetto fondamentale: la gestione dei momenti chiave.
“Ho scelto di passare al 5-3-2 per dare solidità. A volte funziona, altre no: se ti scopri e prendi gol, ti accusano di essere incosciente; se ti copri e subisci, di esserti abbassato troppo. Ma il vero nodo è un altro: dobbiamo crescere nella lettura delle situazioni. Sul 2-0, devi rallentare, spezzare il ritmo, fare un fallo tattico. È una questione di esperienza e mentalità.”

Giovani, gruppo e rispetto: "Questo è uno spogliatoio sano"

De Giorgio ha difeso con decisione il gruppo e risposto a chi parla di una presunta distanza tra squadra e città:
“I ragazzi vivono la città in modo sano, con grande rispetto. Escono insieme, vanno a cena, si allenano con serietà. Non li troverete in giro la notte: preferisco questo, rispetto a situazioni viste in passato. Spesso arrivano al campo un’ora e mezza prima per lavorare in palestra. È uno spogliatoio sano, unito e con valori.

Il Latina? Compatto, solido, cinico

Domenica al “Viviani” arriva il Latina, reduce da tre gare senza subire gol. “Hanno cambiato modulo, si sono chiusi e ora giocano con un 5-3-2 molto compatto. Non sarà facile: chiudono bene gli spazi e ripartono con pericolosità. Dovremo essere lucidi, tecnici, ma soprattutto pazienti.”

Infermeria quasi vuota. E Anatriello...

“Adjapong e Schimmenti sono recuperati e convocabili. Anatriello? È stato fuori per scelta tecnica, ma ora sta bene e si sta allenando con intensità. Da lui ci aspettiamo tanto.”

Critiche? Sì. Ma non devono diventare personali

Spazio anche a un passaggio sulle critiche ricevute dalla squadra:
“Fa parte del nostro mestiere, e le accetto. Ma finché sono sul piano tecnico. Quando diventano personali, no. Sono un padre, ho una figlia di 11 anni: certe cose non vanno oltrepassate. Però resto orgoglioso del percorso che stiamo facendo: tiriamo tanto, costruiamo molto, ma dobbiamo diventare più concreti. La squadra è viva, ha un’identità e gioca un calcio propositivo.”

Casa e trasferta: dove migliorare

In casa stiamo facendo meglio dello scorso anno, ma fuori abbiamo già sprecato tre partite. È lì che dobbiamo cambiare marcia. Nonostante tutto, siamo a due punti dal terzo posto. Il rammarico c’è, ma non deve trasformarsi in pressione: ci deve dare fame.”

Obiettivi e prospettive

“Ripeto sempre ai ragazzi: il lavoro paga. Abbiamo identità, qualità e una società solida alle spalle. Le aspettative ci sono, ed è giusto così. Significa che stiamo costruendo qualcosa di importante. Ora dobbiamo dimostrarlo sul campo.”

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 18:41 / Fonte: Potenza Calcio
Autore: Marco Laguardia
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