A volte il calcio sa essere duro. Ti prepara, ti carica, ti illude… e poi ti presenta il conto. Il Potenza torna da Siracusa con una sconfitta che fa male. Non solo per il risultato ma per la sensazione di aver perso un’occasione, di non essere riusciti a dare tutto ciò si doveva dare.
È stata una serata storta, sotto tanti punti di vista. Il Siracusa ha fatto valere la sua intensità, la sua fame. E noi? Siamo rimasti a metà. Troppo poco cattivi, troppo poco lucidi, troppo poco squadra nei momenti che contano. Ma attenzione: non è il momento di puntare il dito. È il momento di guardarsi dentro
Archiviare in fretta questa sconfitta sarebbe un errore. Serve invece ricordarla, analizzarla, masticarla amara per qualche giorno. Perché solo così può diventare carburante. Solo così può trasformarsi in voglia di riscatto.
Il Siracusa ha vinto con merito. Ha mostrato più fame, più cattiveria, più determinazione. Il Potenza, invece, è sembrato a tratti spento, troppo distante dal suo DNA fatto di lotta, grinta e collettivo. Ma attenzione: i valori non si cancellano con una sconfitta. Si ritrovano. Si rinsaldano.

Serve compattezza. Serve umiltà. Serve fare di più.
Il Potenza ha sempre trovato la forza di rialzarsi. Anche nei momenti peggiori. E oggi è uno di quei momenti in cui serve coraggio. Non a parole. Nei fatti.
Cadere ci sta. Restare giù no.
La reazione comincia adesso. Non domenica. Adesso.
Ora bisogna essere: Più forti. Più uniti. Più Potenza.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 25 settembre 2025 alle 09:43 / Fonte: Mary Zirpoli
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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